Vi avevamo promesso di parlare di America, o meglio di Stati Uniti? Eccovi accontentati. Oggi parliamo della sua sempreverde Miss. Chi? Ovviamente Miss Liberty, la statua della Libertà.

Inaugurata nel 1886, è uno dei simboli di New York e degli interi Stati Uniti d’America, uno dei monumenti più importanti e conosciuti al mondo. È situata all’entrata del porto sul fiume Hudson al centro della baia di Manhattan, sulla rocciosa Liberty Island.

Ma quanti possono dire di conoscere veramente la statua che celebra l’indipendenza degli Stati Uniti?  Le storie che si nascondono dietro quest’iconica figura femminile la rendono davvero interessante.

Le sette punte della corona della Statua della Libertà rappresentano i 7 mari e i 7 continenti nei quali si voleva che venisse diffuso il concetto universale di libertà.

Prima di essere donata agli Stati Uniti per celebrare il centenario dell’indipendenza americana, la testa della statua è stata esibita all’Expo di Parigi.

C’è stato un tempo in cui funzionava come faro e accoglieva i naviganti che si apprestavano a sbarcare sulla terraferma.

Nel 1916 la statua è stata leggermente danneggiata dai tedeschi nel corso del primo conflitto mondiale. Da quel momento, nessuno ha più potuto mettere piede nella fiaccola.

Si dice che la statua sia stata colpita dai fulmini per ben 600 volte. Niente di straordinario, se pensi che è un enorme monumento di metallo.

Anche se non si riescono a vedere, ai piedi della Statua della Libertà ci sono delle catene spezzate che simboleggiano la liberazione dall’oppressione e dalla schiavitù. La statua è raffigurata mentre compie un passo in avanti con il piede destro, che rappresenta l’avanzare verso una nuova epoca.

La statua ha questo inconfondibile colore a causa dell’ossidazione del rame. Non si tratta di vernice. Il metallo è leggermente corroso e danneggiato, soprattutto per l’umidità dovuta alla presenza del fiume Hudson.

Con un girovita di quasi 11 metri e un 879 di scarpe, non si può dire che sia una donna minuta!

Ha avuto una parte di tutto rispetto in alcuni disaster movie come Independence Day (1996), dove è andata completamente distrutta.

Silvia GALLI