Il termine corretto è “bondage” (in inglese “schiavitù“) in Italia utilizzato prevalentemente per intendere la costrizione tramite corde, ma di significato nettamente più ampio.

Il bondage fa parte del più famoso e temuto acronimo BDSM, che indica oltre a ciò anche il rapporto dominazione-sottomissione e quello sadismo-masochismo.

Molte storceranno il naso, forti delle conquiste femminili ormai in ogni campo (dal 2016 potremo addirittura diventare Navy Seals), altre continueranno a leggere sperando di capirci qualcosa.

Io la ricetta magica, la spiegazione chiara e illuminante non ce l’ho (ma vorrei). Mi sono solamente posta una semplice domanda: perché?

Perché una donna forte, intelligente, determinata ed emancipata (ok, tutto il contrario di Anastasia, che nel primo libro sembrava un gambo di sedano bollito) dovrebbe accettare di farsi legare, ammanettare, bendare, incatenare e chi più ne ha più ne metta?

La risposta è semplice quanto rivelatoria: per sentirsi libera. Rinunciare al potere che ogni giorno difendiamo con le unghie e coi denti, rinunciare ad essere efficienti, perfette e ipercontrollate è catartico e liberatorio. Secondo gli psicologi aumenta l’autostima, diminuisce le tensioni e le sensazioni ansiose, rilassa e rinsalda i legami affettivi.

Stupite?

Certo creare la situazione adatta non è quel che si dice semplice e di Christian Grey più o meno equilibrati il mondo non è granché pieno… Eppure fioccano scuole, corsi, libri, dvd e quant’altro per lo studio, la teoria e la pratica delle più svariate attività in materia: dall’utilizzo artistico delle corde a quello di oggetti assolutamente indistinguibili per funzione.

Se l’ignoto vi terrorizza ma l’idea vi piace (il che non è affatto obbligatorio) potete provare ad introdurre nella coppia giochi di soft bondage, usando calze e manette di peluche tanto per vedere com’è. Prima però leggetevi “Bondage – La via italiana all’arte di legare” e imparate a muovervi in sicurezza.

  • Il gioco è un patto che dev’essere condiviso e consensuale:
    il bondage e la violenza non hanno nulla in comune
  • Non esagerate MAI e utilizzate il buonsenso
  • Fatelo solo quando siete tranquilli e rilassati: no alle droghe, all’alcool e alla stanchezza eccessiva
  • Non lasciate mai da solo chi è legato
  • Non utilizzate mai oggetti attorno al collo e non stringete troppo
  • Agite in sicurezza, tenendo a portata di mano risorse utili a risolvere situazioni difficili
  • Parlate e ascoltate: se uno dei due prova sensazioni sgradevoli interrompete immediatamente

Poi, sperimentate. Esistono ben più di 50 sfumature

“Il bondage è un abbraccio che resta anche quando togliete le mani dal corpo del vostro partner, è un gioco di fiducia e affetto.
E’ una disciplina che va studiata e imparata per garantire la sicurezza di tutti, soprattutto del sorriso negli occhi di chi lo pratica”

Beatrice Gigliuto, coautrice di “Bondage – la via italiana all’arte di legare”

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