Sono tempi difficili. In cui tutto sembra sospeso, congelato. In attesa che qualcosa cambi. Il Coronavirus si sta diffondendo sempre più velocemente nella nostra Italia, soprattutto nel nord della penisola, mettendoci in una condizione di incertezza e paura. Scuole e università chiuse, così come aziende, che stanno sperimentando a volte per la prima volta lo smart working, cinema e musei, vita sociale quasi azzerata nella speranza di arrestare la velocissima diffusione del virus. Rimaniamo a casa più di quanto facevamo qualche settimana fa, cercando di distrarci guardando Netflix o rifugiandoci nella letteratura. Per questo i consigli sui libri da leggere a marzo 2020 sono forse ancora più preziosi.

Aspettando che passi l’emergenza, che passino le piogge e l’inverno, aspettando che passi la paura e l’allarme, i libri da leggere a marzo saranno senza alcuna ombra di dubbio degli importanti compagni di viaggi di questi giorni così strani. Avventure, sogni, epoche lontane dalla nostra, mondi distanti da quello che stiamo vivendo possono in qualche modo distrarci e regalarci conforto.

Libri da leggere a marzo 2020

In attesa della primavera e di buone notizie, tra i libri da leggere a marzo vi segnaliamo i seguenti.

Diego De Silva, I valori che contano [avrei preferito non scoprirli], (Einaudi, PP. 320, Euro 19,00). Se non vi è mai successo di nascondere in casa una ragazza in mutande appena fuggita da una retata in un bordello al quarto piano del vostro palazzo, non siete il tipo di persona a cui capitano queste cose. Vincenzo Malinconico lo è. Dovrebbe sapere che corre un rischio bello serio, visto che è avvocato, e invece la fa entrare e poi racconta pure un sacco di balle al carabiniere che la inseguiva e va a bussargli alla porta. È così che inizia I valori che contano (avrei preferito non scoprirli) , il romanzo in cui Malinconico – avvocato di gemito, più che di grido – oltre a patrocinare la fuggiasca in mutande (che poi scopriremo essere figlia del sindaco, con una serie di complicazioni piuttosto vertiginose), dovrà affrontare la malattia che lo travolgerà all’improvviso, obbligandolo a familiarizzare con medici e terapie e scatenandogli un’iperproduzione di filosofeggiamenti gratuiti – addirittura sensati, direbbe chi va a cena con lui – sul valore della pena di vivere.

Andrea Pomella, I colpevoli (Einaudi, PP. 216, Euro 18,50). Cosa resta del legame tra un padre e un figlio dopo un rabbioso distacco durato trentasette anni? Tredicimila giorni senza vedersi, da quando il padre ha abbandonato la famiglia per amore di un’altra donna. Un’intera vita di lontananza. Per poi ritrovarsi all’improvviso: ed è proprio la storia del loro riavvicinamento, dei passi veri e falsi di ognuno, dei pensieri e delle derive, il fuoco vivo di queste pagine.

Giulia Cuter e Giulia Perona, Le ragazze stanno bene (HarperCollins Italia, PP. 235, Euro 16,00). Ci sono molte cose che le ragazze contemporanee non vogliono più essere: non le spose sottomesse degli anni Cinquanta, tutte casa, cucina e marito, ma nemmeno le femministe arrabbiate degli anni Settanta, con i loro falò di reggiseni e l’odio per i maschi. Ci sono molte altre cose che le ragazze contemporanee sono già, invece: donne in carriera, politiche impegnate, esseri umani indipendenti nella gestione del proprio corpo e della propria vita sentimentale e sessuale. Eppure quelle ragazze continuano a essere anche figlie, fidanzate, madri, spose. Come non rimanere, allora, prigioniere dell’uno o dell’altro modello?, si chiedono Giulia Cuter e Giulia Perona. Come ripensare al femminismo, alla luce dei cambiamenti intercorsi fra quegli anni e questi?

Muriel Barbery, Uno strano paese (Edizioni EO, PP. 256, Euro 18,00). In una sera di neve, un affabile tipo dai capelli rossi di nome Petrus sembra spuntare dal nulla nella cantina del castillo dell’Estremadura in cui Alejandro de Yepes e Jesús Rocamora, giovani ufficiali dell’esercito regolare spagnolo, hanno fatto accampare le loro truppe. È il sesto anno della più grande guerra mai combattuta dagli uomini, e l’inizio di un’avventura straordinaria che vede i due spagnoli lasciare il proprio posto e attraversare un ponte invisibile. Il fatto è che Petrus è un elfo. Viene dal mondo segreto delle brume dove è già riunita una compagnia di uomini, donne ed elfi sulle cui spalle poggia il destino della guerra. Alejandro e Jesús scopriranno la terra del loro nuovo amico, terra d’armonia naturale, di bellezza e di poesia, anch’essa costretta a confrontarsi con i flagelli del conflitto e del declino, e là frequenteranno esseri insoliti, renderanno omaggio a strani rituali di tè e di calligrafia, incontreranno l’amore e in compagnia di Petrus, elfo iconoclasta e bevitore, parteciperanno all’ultima battaglia in cui si delinea l’identità del mondo a venire.

 

P.P.

(Fonti Mondadori.it, Edizioni EO.it, Ibs.it)

(Photo by Priscilla Du Preez on Unsplash)