Anche in Francia infatti gli scandali del potere si accaparrano le prime pagine dei giornali e l’attenzione dei cugini francesi è rivolta all’Eliseo che di questi tempi è più che mai sotto i riflettori. Nei caffè di Parigi, addentando un croissant, si confabula sugli scandali presidenziali e sulle ripercussioni che potrà avere il potere di Hollande e su che cosa succederà alla sua ormai ex moglie Valerie.

Inoltre, dato che la realtà molto spesso supera la fantasia, in occasione dei Premi Cèsar, che verranno consegnati il 28 febbraio, i David di Donatello francesi, si contenderanno il titolo di ‘Migliore attrice non protagonista’ due donne immischiate con l’Eliseo. A gareggiare l’una contro l’altra c’è proprio Julie Gayet, giovane amante del Presidente Hollande, (che per lei saltava sul motorino portandole dolcetti e fiori)  contro la mamma di Carla Bruni, Marisa Borini Tedeschi, che recita nel film Un castello in Italia, diretto dalla figlia, Valeria Bruni Tedeschi, sorella dell’ex premiere dame.  Un ingarbugliamento mica da poco che incuriosisce e che, dati i recenti commenti, si infuoca sempre di più.

La signora Bruni Tedeschi infatti non ha fatto mistero di non provare una particolare stima per il Presidente Hollnade, da lei addirittura definito “un cafone ridicolo”. La suocera di Nicolas Sarkozy non nasconde la sua ira verso gli “uomini di potere che il rispetto e la classe li mettono sotto i piedi”. Alla domanda riguardo alla nomination come migliore attrice non protagonista poi, risponde che il premio sarebbe dovuto andare alla filglia Valeria, regista del film e non a lei che qualora dovesse vincere non sa neanche se andrà a ritirarla.

Insomma, Quai d’Orsay contro Un castello in Italia, vedremo chi avrà la meglio, di sicuro a vincere non sarà l’eleganza francese…

Martina ZANGHI’

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