No gender. Quanto ci piace usare queste parole… e quanto poco poi ci piace metterle in pratica. In un mondo in cui ci si riempie solo la bocca di parole che fanno figo, si continua a parlare di donne e di uomini. Ma soprattutto si continua a fare alle donne, osservazioni inutili, anacronistiche e sessiste. Osservazioni di cui siamo stanche. Osservazioni che, nel 2018, non sono più legittimate dalle condizioni storiche né avvallate da quelle sociali. Ma allora perché, siamo costrette a subirle? E perché, alcune volte, sono proprio le donne stesse a rivolgersele tra di loro? Vi proponiamo una serie di frasi che le donne sono stanche di sentirsi dire e ripetere, sperando che possano innescare in voi almeno una riflessione.

Quello che le donne non vogliono più sentirsi dire:

– “Ma guarda come guida! Sarà certamente una donna“. Esiste per caso un cromosoma particolare legato alla capacità di guidare che la scienza ha riscontrato solo nel patrimonio genetico maschile? Beh, ragazzi, quando lo scoprirete, fateci un fischio. In caso contrario, vi preghiamo di smettere di dire certe assurde banalità.

– “Ormai hai una certa età, l’orologio biologico va avanti inesorabile. Quando pensi di fare un figlio?“. Ecco, no. Donna non significa necessariamente mamma. Vi diamo un notizione, non tutte le donne vogliono essere mamme. Per cui è meglio astenersi da osservazioni che mal celano un certo giudizio.

– “Stai aspettando il principe azzurro?“. Non abbiamo bisogno di nessun principe azzurro che venga a salvarci. Riusciamo a salvarci da sole. Per cui no, non stiamo aspettando il principe azzurro. Cenerentola è morta. E se non è morta è convolata a nozze con il principe Harry. Semmai, un uomo che venga ad aggiungere qualcosa, che sublimi la nostra vita, che è già completa di suo. Se non arriva, pazienza.

– “Lei sì che è una donna con le palle“. Questa davvero si commenta da sola. Tale e tanto palese è il livello di maschilismo. Perché se una donna è in gamba, forte, determinata, coraggiosa e chi più ne ha più ne metta, deve essere associata ad un uomo? Terribile. E quel che è peggio è che sono le donne stesse a dirselo tra di loro.

– “Siamo così. dolcemente complicate. Sempre più emozionate, delicate, ma potrai trovarci ancora qui, nelle sere tempestose. Portaci delle rose, nuove cose e ti diremo ancora un altro sì“. Scritta da un uomo, ça va sans dire. Portaci delle rose, nuove cose, e ti diremo ancora un altro sì? Davvero?! Ma anche no.

– “Il sesso debole“. E qui parte la risata in stereofonia. Debole da che punto di vista esattamente? Se si parla di forza muscolare, forse (forse, eh) potremmo farvela passare. Ma per il resto? Nel 2018 non siamo più legittimati ad usare questa espressione. Anche perché la scienza (ribadiamo, la scienza, non l’ultima nostalgica delle lotte femministe) afferma che in realtà sono gli uomini ad essere il sesso debole. Secondo un’indagine della Duke University in North Carolina, infatti, nelle carestie, nelle epidemie e nelle crisi degli ultimi 250 anni, le donne hanno sempre resistito più a lungo degli uomini.

– “Ma queste scarpe non le avevi già? Ti servono davvero?“. Guadagniamo, paghiamo le tasse e paghiamo il mutuo. Vi stiamo forse chiedendo di pagarcele queste scarpe? No. Per cui fatevi gli affari vostri, e non dateci fastidio con sciocche domande.

– “A te ci penso io. Non è necessario che lavori“. Come se il lavoro fosse ad esclusivo appannaggio degli uomini. Come se il lavoro fosse solo un mezzo di autosostentamento. E se fossimo noi a dire al nostro uomo la stessa frase, lui come reagirebbe?

– “Lavori troppo. E i tuoi figli?“. I nostri figli hanno anche dei padri. I nostri figli, magari, vogliono vivere sereni e non avere una madre o un padre che ne monitora ogni movimento.