I social network sono sempre più in prima linea anche quando si tratta di informazione, e per questo rappresentano il nemico numero uno di molti giornali e magazine.
Se, da una parte, circola la voce che Facebook si appresti a diventare un enorme editore unico, e se fosse così sarebbe destinato a diventare potentissimo, oltre che influente, dall’altra c’è Snapchat, il social network più amato dai più giovani, che dal 27 giugno pubblicherà Real Life, un magazine rivoluzionario dedicato alla tecnologia.

A dare l’annuncio, clamoroso e inaspettato, è stato Nathan Jurgenson, sociologo e studioso di social media, già dipendente di Snapchat e ora direttore della nuova testata.
Di cosa si tratterà precisamente? Jurgenson l’ha spiegato con un post (e come poteva essere altrimenti?): “Non sarà un sito di notizie con recensioni di prodotti. Pubblicheremo ogni giorno brevi saggi e articoli su come viviamo in rapporto alla tecnologia”.

Da queste prime dichiarazioni, sembra che a Snapchat stiano stretti i suoi utenti, già numerosissimi in realtà, che quotidianamente utilizzano il social, e che voglia avvicinarsi ad un pubblico trasversale, di età, classe e istruzione totalmente diversi ma, non per questo, lontani dal mondo che Real Life offre.

E il nome scelto per il magazine la dice tutta: la tecnologia non viene più considerata un optional, nella nostra routine quotidiana, ma parte integrante della nostra vita, qualcosa della quale non possiamo, né vogliamo, più fare a meno.
A questo proposito, Jurgenson ha aggiunto: “Di solito quando si parla di tecnologia si sostiene che ci sia un uno spazio digitale distinto da quello social. Noi invece parleremo del mondo della tecnologia e dell’uso politico che se ne fa”.
Per questo motivo, si parlerà molto, tanto per cominciare, dei grandi temi della privacy e del potere che i grandi nomi hanno sul web.

Questa svolta rappresenta un motivo di orgoglio non indifferente, poiché permette al social network di sdoganarsi dalla filosofia dei click e dei like, che mettevano Snapchat, e tutti i suoi predecessori social, ad un livello inferiore rispetto ai media tradizionali, da sempre piuttosto scettici e snob nei loro confronti e nel loro modo di fare informazione. Partendo da lì, Real Life prenderà il volo, basandosi in primo luogo sulla qualità della scrittura.

Vera MORETTI