Quando ci capita di tenere in mano una penna, ci stupiamo del fatto che non ci ricordiamo di quando avevamo fatto questo gesto l’ultima volta. Ormai abituati ad utilizzare il computer, ma anche tablet e smartphone, sono davvero rari i casi in cui impugniamo carta e penna e scriviamo.

Ma, a quanto pare, sbagliamo, perché la scrittura avrebbe molti vantaggi sul nostro benessere psicofisico.
Non ci si aspetta di scrivere chissà che opera d’arte, la qualità della prosa non c’entra minimamente. Uno studio che risale al 2005, durato 4 mesi, aveva dimostrato come i partecipanti all’esperimento avevano tratto beneficio dalla scrittura, tanto da sentirsi migliorata la qualità della vita.

Il motivo è che la scrittura veniva utilizzata spesso per scrivere eventi traumatici, stressanti o emotivi, che quindi erano stati almeno in parte esorcizzati, con un notevole miglioramento della salute. Scaricare i propri pensieri, soprattutto se negativi, aiuta a stabilizzare la pressione sanguigna, ad esempio, ma anche a migliorare la funzionalità epatica.

Ma non è tutto: è stato scoperto addirittura che la scrittura può fare in modo che le ferite guariscano più velocemente. Nel 2013, infatti, i ricercatori hanno monitorato il recupero delle ferite da biopsie medicalmente necessarie su 49 adulti sani. Gli adulti hanno scritto i loro pensieri e sentimenti per soli 20 minuti, tre giorni di fila, due settimane prima della biopsia. Undici giorni dopo, il 76% dei pazienti monitorati che si era esercitato nella scrittura era completamente guarito. Il 58% non aveva recuperato. Lo studio ha concluso che scrivere di eventi dolorosi ha aiutato i partecipanti a dare un senso degli eventi e a ridurre angoscia.

La scrittura funziona anche quando si soffre di malattie specifiche: trovano sollievo i malati di asma, ma anche i malati di AIDS, mentre coloro che lottano contro il cancro diventano più ottimisti e combattivi, desiderosi di superare la difficile prova della malattia.

Perché questo succede? James W. Pennebaker, conduttore della ricerca presso l’Università del Texas ad Austin, sostiene che la scrittura permette alle persone di fare un passo indietro e riflettere sulla propria vita, fino ad arrivare a concentrarsi per superare l’evento che tanto li angustia, di qualunque natura sia.
Quando si arriva a questa consapevolezza, il livello di stress si abbassa e la salute migliora.

Ma se chi vorrebbe cimentarsi nella scrittura non ha doti spiccate per questa arte? Anche in questo caso, conta poco come si scrive e quanto si scrive. Le riflessioni possono anche essere brevi, schematiche, l’importante è fermarsi, trovare carta e penna e scrivere. Basta solo questo, e i risultati arrivano.

Vera MORETTI