Il matrimonio è davvero la tomba del sesso? Quello che sembra un luogo comune da chiacchiere al bar è invece una realtà piuttosto diffusa nella socetà, almeno stando ai dati diffusi da uno studio condotto dall’Associazione Matrimonialisti Italiani: 1 coppia su 3 non fa più sesso se sposata da almeno 15 anni.

Un dato statistico che va valutato con le dovute cautele perché rivolto ad una realtà parziale, ma comunque significativo di quanto accade all’interno dei matrimoni italiani. Del resto, come insegna la saggezza popolare, si può mentire al prete in confessione ma non al proprio avvocato.

La percentuale di coppie che rinuncia al sesso aumenta nel caso di coppie sposate da più di 30 anni, il naturale fattore età è evidentemente rilevante. Ma contrariamente a quanto sostengono i mariti, non sono le donne a negare loro il piacere, ma più spesso sono gli uomini a rinunciare all’approccio fisico con le moglie, alle quali non resta che subire quasi sempre questa scelta. Il matrimonio sembra così destinato per una percentuale piuttosto significativa delle coppie sposate ad una fraterna convivenza.

Quali sono le cause? Essenzialmente due. La prima è una causa di natura psicologica: nel 60% dei casi la routine affievolisce la passione. Basterebbe quindi combattere le abitudini, seguire magari una sana terapia di coppia e ritrovare la vecchia complicità, sforzi giudicati sovrumani da quanti preferiscono la soluzione più comoda e immediata di un amante. La seconda ragione è costituita da patologie legate alle disfunzioni dei genitali, spesso risolvibili con opportune terapie, ma più frequentemente trascurate per pigrizia. Forse è proprio questa la ragione del fallimento dei matrimoni: la pigrizia, perché è più comodo assistere alla silenziosa e progressiva fine del rapporto che impegnarsi attivamente nella sua crescita.

A.V.