Se all’inizio era una radio, poi una televisione a riunire famiglie se non addirittura palazzi interi per il Festival di Sanremo, oggi la televisione, meglio se smart Tv l’hanno tutti, anche più di una per nucleo, ma non solo.

Oggi la gara canora si segue sul web. No, nemmeno coì è giusto. Oggi la maratona  (perché siamo onesti, di questo si tratta) si segue sui social.

Bisogna però fare dei distinguo. Se i giovanissimi utilizzano tik tok e simili e chi vi scrive non è al corrente nemmeno di come funzioni, il popolo di Sanremo, si divide quasi equamente i tre social di riferimento: Instagram, Facebook e Twitter.

Su Instagram manco a dirlo impazzano gli outfit, nella migliore delle ipotesi sono le stesse case di moda a fornire, con dovizia di particolari ogni dettaglio degli outfit proposti. Se non sono gli stilisti sono gli artisti a immortalare momenti del circo mediatico che è l’Ariston e, soprattutto il dietro le quinte del Festival.

Facebook, siamo stufi di sentirlo dire, è il social più vecchio e commerciale, è quasi diventato istituzionale nella diffusione dei contenuti. Dall’Ufficio stampa Rai alle riviste più patinate, tutti forniscono informazioni, dettagli, commenti. Ma sono i gruppi chiusi quelli che vale la pena di seguire! I gruppi di ascolto di chi non ha peli sulla lingua di chi non ha paura di andare controcorrente e di scagliare anatemi, su quel cantante o su quella conduzione. L’understatement e il low profile non fanno parte di questi gruppi, ma per la cronaca, nemmeno il politically correct!

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La generazione di mezzo, non certo la mezza età, ma quella troppo grande per Tik Tok e snobba Facebook invece la dà vinta all‘uccellino azzurro.

Su Twitter si possono leggere le frasi più divertenti e taglienti (altro he gruppi chiusi di Facebook) punteggiate da dissacrante ironia e sarcasmo, anche se a volte le elucubrazioni mentali di pseudo intellettuali che a seconda delle manifestazioni si trasformano in infettivologi, editori, politici o critici musicali appaiono pesanti anche all’occhio più allenato.

Ma non facciamo di tutta l’erba un fascio: tiriamo fuori qualche perla divertente, non esattamente politically correct, ma esilarante.

“Giovanna Civitillo vestita come la First Lady che ci meritiamo un po’ cafona un po’ chic con il boccolo da prima comunione nell’Interland.”

“Francesco Sarcina per sicurezza ha chiuso la fidanzata in camerino.”(riferimento al gossip per cui la fidanzata è atata al centro del triangolo amoroso con Scamarcio)
“Il baffo dei #ricchiepoveri dà sempre l’idea del tizio che da un momento all’altro potrebbe servirti un amaro al bancone. Gli si vuole bene a pelle.”
“Non è un festival è sequestro di persona”
“La finale sabato termina con il collegamento da piazza San Pietro per l’Angelus”
Silvia GALLI