Che si trattasse di un evento unico e straordinario, noi di Bellaweb l’avevamo capito in tempi non sospetti, e, ora che The Floating Piers è finalmente diventato realtà, anche se solo per 16 giorni, ne abbiamo avuto la conferma.

La passerella che collega Montisola, isoletta del lago d’Iseo, alla terraferma, di un cangiante colore giallo dorato, sta diventando meta di migliaia di visitatori che, entusiasti, sembrano non riuscire a resistere alla tentazione di immortalare la loro “camminata sulle acque”, anche perché, come ha confermato Christo, ovvero l’autore di questa spettacolare installazione “The Floating Piers resterà unica. Solo una volta nella vita camminerete sulle acque per 16 giorni e non ci sarà mai più un altro Floating Piers nel mondo dopo il 3 luglio”.

Il richiamo è fortissimo, ma, trattandosi comunque di arte, occorre rispettare alcuni accorgimenti, per permettere a tutti di godere di questo unico evento, e per rispettare il lavoro dell’artista bulgaro.
In realtà, non si rischia di sbagliare, considerando la presenza degli steward lungo la passerella, disponibili a dare tutte le informazioni necessarie, ma, per i soliti “smemorati”, forse è bene ricordare quale comportamento tenere.

Sembra inutile dirlo, ma è bene invece ribadire che non si può pescare, né tuffarsi, perché la passerella non è un trampolino, e, anche se comincia a fare caldo, occorre tenere a bada le scalmane. Per lo stesso motivo, non si possono mettere le gambe a mollo, e questo, aggiungiamo noi, non va fatto anche per decoro e per non monopolizzare la passerella.

Per chi ha intenzione di recarvisi con bimbi al seguito, e teme che i più piccoli possano cadere in acqua, ecco la buona notizia: ci sono bagnini pronti ad intervenire con i gommoni, ma, per non sfidare la sorte, viene raccomandato di mantenersi a tre metri di distanza dai bordi. E magari non permettere ai propri figli di scorazzare liberamente disturbando gli altri passanti.

Un divieto piuttosto perentorio è quello di non fumare, anche se questa regola, che dovrebbe essere ferrea, è stata infranta spesso, con qualche “ricordino” lasciato qua e là.

Forse i padroni di cani se lo chiederanno: possono portare l’amico a quattro zampe con sé? Ebbene sì, ma dovrebbero avere la museruola, anche quelli di piccola taglia. A questo proposito, gli steward hanno anche fornito delle fascette apposite per gli amici a quattro zampe.

Un consiglio che arriva direttamente da Christo, e che quindi bisognerebbe seguire alla lettera, è di attraversare la passerella a piedi scalzi, anche se, per ora, i visitatori sono piuttosto restii. La passerella è sporca, soprattutto a causa di alghe e rami, e il maltempo dei primi giorni certo non ne ha facilitato la tenuta, perciò, se proprio non si vuole passeggiare con le scarpe alla mano, meglio preferire calzature comode.

Tra i fortunati che sono accorsi sul posto durante il week-end dell’inaugurazione, ne abbiamo intervistati due. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Valentina, per visitare per la prima volta il lago d’Iseo, ha scelto proprio questa occasione e, a quanto pare, non se ne è proprio pentita: “Per una giornata diversa, io, il mio compagno e il nostro cane decidiamo di andare a vedere e a passeggiare sull’installazione di Christo. Io sono sempre mossa dalla curiosità e credo fermamente che occasioni come questa vadano colte al volo, perché irripetibili, soprattutto se a portata di mano. Non ero mai stata sul lago d’Iseo e l’ho trovato davvero molto carino. Arrivati alla piattaforma, ammiro la maestosità di The Floating Piers. Molto bella anche la scelta del colore della stoffa che lo ricopre, un’idea geniale dell’artista che, altrimenti, non sarebbe quello che è. Ci incamminiamo su questa stravagante passerella in modo incerto, e la sensazione di instabilità e il timore di possibile nausea da mal di mare lasciano subito il posto allo stupore. Stupore non solo dell’invenzione artistica in sé e per sé, ma anche per la scelta del luogo che, inondato dal sole, è un vero spettacolo. Un’esperienza da fare, come tutte le cose stravaganti ed uniche che possono capitarti a un tiro di schioppo”.

Le fa eco Marco, il secondo dei nostri “inviati speciali”, il quale ha aggiunto: “Un’opera artistica originale e di forte attrazione, fascinosa. Insomma, non è usuale raggiungere due isole attraverso un ponte…di tessuto! Attraversandolo non si ha proprio la sensazione di “camminare sull’acqua”, ma su un ponte che non sia tale, o comunque normale, sì. Essendo alto solamente 50cm soffre l’influenza del moto ondoso, facendoti appunto ricordare che si è appena sopra il livello dell’acqua (…e che un motoscafo di passaggio ad alta velocità potrebbe essere un grosso problema). A tal proposito, il nome Floating Piers è azzeccatissimo! È un ponte-passerella, che suscita sicuramente un’emozione data la straordinarietà e unicità dell’evento, che abbellisce ulteriormente il paesaggio circostante, meraviglioso. Riflettendo un pochino, è incredibile pensare all’idea avuta dall’artista, e alla successiva realizzazione. A quanti e quali studi debbano essere fatti per realizzare un’opera banale, che tale non è. Tutt’altro. Nel complesso è stata un’esperienza da “io l’ho fatto”, non indimenticabile ma comunque gradevole”.

Tutto bello, dunque, senza nessuna nota negativa? Noi, che siamo un po’ avvocati del diavolo ma che, soprattutto, vogliamo cogliere anche il rovescio della medaglia, lo abbiamo chiesto a Valentina e Marco, i quali, con un po’ di fatica in verità, ci hanno riferito rispettivamente due aspetti secondo loro da migliorare: far sapere per tempo ai padroni dei cani che gli amici a quattro zampe sono sì i benvenuti ma muniti di museruola, poiché non è segnalato tanto chiaramente; evitare di recarvisi nelle giornate “di punta”, quando la moltitudine di gente è davvero sconfinata e le attese possono durare anche due ore, e, adesso che il caldo sta cominciando a farsi sentire, potrebbe essere rischioso per chi soffre particolarmente le temperature elevate.

Dal comune di Sulzano fanno sapere che si attiveranno per rendere le attese più scorrevoli possibili e di distribuire acqua a chi dovrà aspettare il suo turno sotto il sole.

Per il resto, si tratta sicuramente di un evento da non perdere, più unico che raro, quindi, se l’alternativa è non vederlo, forse munirsi di pazienza ed attendere un po’ rimane comunque la soluzione giusta.

Vera MORETTI