Anche per la Royal Family il 2020 è iniziato come annus horribilis, e la Megxit a gennaio, e lo Yorkgate che non accenna a sopirsi, ora ci voleva anche il Co Vid 19…

Abbiamo già detto che la Duchessa di Cambridge ha fatto scorta di libri per bambini prima del lockdown, che sua Maestà la Regina Elisabetta ha lasciato Buckingham Palace in direzione Sandringham, ma negli ultimi giorni ne sono successe altre.

Proprio ieri il primo erede al trono in linea di successione, il principe del Galles, Charles ha dichiarato di essere risultato positivo al Coroonavirus. 

Lo riferisce un portavoce di Clarence House, che precisa che il principe di Galles, 71 anni, ha sintomi lievi ma “rimane comunque in condizioni di salute buone”.  Anche la consorte Camilla, duchessa di Cornovaglia, si è sottoposta al test, che è risultato negativo. La coppia ora è in auto-isolamento nel castello di Balmoral, in Scozia.

Non è risultato possibile capire chi lo abbia contagiato, visto “il gran numero di impegni pubblici” a cui ha preso parte il principe, scorrendo l’agenda di Carlo, emerge però che il principe del Galles abbia incontrato il principe Alberto di Monaco – anch’esso positivo al CO vid-  a Londra il 10 marzo, durante un pranzo ufficiale.

Tra gli ultimi impegni, il principe aveva parlato in pubblico al Palladium di Londra, per i Prince’s Trust Awards, all’inizio del mese:  ed era diventato virale un video in cui il principe, non pensandoci, dimenticava di non dover stringere mani agli invitati, porgendo, ma a dirla tutta, ritirandola subito, la mano.

Ultimo, ma non meno importante, anzi come dicono sulle rive del Tamigi, last but not least, il matrimonio di Beatrice di York che, secondo indiscrezioni di palazzo, potrebbe essere rimandato addirittura al 2021.

E ancora una notizia che serpeggiava ieri, ma per cui non è stata trovata conferma e che noi speriamo davvero non la trovi. Riguarda la morte del Principe Filippo di Edimburgo, che sempre secondo i rumors, non potrebbe essere divulgata a causa del divieto di assembramenti e quindi dell’impossibilità di dargli degna sepoltura.

Silvia GALLI