D’altronde, i pediatri lo ripetono all’infinito: lo iodio che il mare sprigiona è un toccasana per i piccini, e anche il sole, se preso nelle ore meno calde, rappresenta un vero e proprio ricostituente naturale, in particolare per lo sviluppo delle ossa.

E allora, via, si parte!

Attenzione, però, perché anche se mare e sole sembrano un mix idilliaco, occorre seguire alcuni accorgimenti perché la vacanza non diventi un incubo! In realtà, si tratta di poche, semplici mosse, ma che possono davvero fare la differenza.

Ecco qualche esempio:Se ai grandi piace stare a mollo in acqua per ore, non è detto che la stessa cosa vada bene per il bambino. Innanzitutto, immergersi in mare può essere un piccolo trauma, poiché, per quanto caldo possa esserci fuori, la differenza tra asciutto e bagnato si sente.

Ciò non significa che i bimbi non debbano fare il bagno, ma che si devono rispettare i suoi tempi. Se all’inizio desiderano solo “pucciare” i piedini, ebbene, che lo facciano. Solo quando si sentiranno più sicuri, e il loro corpo si sarà abituato alla temperatura dell’acqua, si tufferanno senza neppure accorgersi. Perché forzarli a buttarsi, se il risultato è il loro pianto terrorizzato?

Inoltre, i ritmi dei bambini sono diversi rispetto a quelli degli adulti, e questo si sa, perché è così anche a casa. Perciò, perché dovrebbero cambiare in vacanza?

Se il proprio figlio si sta divertendo un mondo a scavare buche e costruire castelli, perché dovrebbe smettere di farlo solo perché mamma e papà hanno deciso che è arrivata l’ora della merenda, o del bagno, o dei giochi in spiaggia. Se, invece, il sole sta diventando troppo forte ed è ora di ritirarsi all’ombra, o a casa, non ci sono capricci che tengano.In generale, dunque, la vacanza deve significare libertà anche per i più piccoli, quindi è meglio evitare di programmare le giornate e vivere minuto per minuto le proprie ferie, chissà mai che qualche sorpresa piacevole sia dietro l’angolo!

Vera MORETTI

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