L’abbiamo intervistata ora che il suo primo romanzo, Il resto è ossigeno sta avendo un successo incredibile e che al prossimo Salone del Libro sarà una delle protagoniste.

Chi è Valentina Stella e come le piace descriversi

Sono una donna di quasi 40 anni che qualche tempo fa ha cambiato vita. Dopo la laurea in Economia e dieci anni in grandi aziende a occuparmi di marketing, nel 2012 mi sono licenziata per seguire le mie passioni: scrivere e mia figlia.

12938235_10154084743356972_7190150808975904773_nQuanto di Bellezza rara c’è in Il resto è ossigeno e viceversa, ma soprattutto sei Tu Sara?

No, non sono io Sara, siamo molto diverse: lei così razionale, io così impulsiva. Anche come vita, come esperienze, siamo molto lontane. Di Bellezza Rara c’è molto poco in Il resto è ossigeno. Quando si scrive – soprattutto all’inizio, nei primi romanzi – è naturale inserire nella storia dettagli e situazioni personali. Per fare un esempio, Arturo ha fatto l’Erasmus a Lisbona, come me, ma questa scelta è stata dettata solo dall’esigenza di scrivere di ciò che so, per comodità, ma le persone e le vicende sono tutte inventate (per fortuna, perché vivere ciò che vivono i due protagonisti non deve essere molto piacevole).

Com’è la vita di una blogger, mamma e scrittrice “expat”? Cosa ti manca di Torino? 

Di Torino mi manca tutto, dal cielo azzurro alla bellezza del centro agli amici per finire con la famiglia, ma allo stesso tempo sono affascinata dalla mia nuova vita qua, in questo posto che è un mix culturale incredibile, e che è una scoperta ogni giorno.

Essere una mamma expat per ora è divertente: è vero, sono molto più sola, ma ho tante nuove amiche che sono sole come me e hanno bisogno di una “rete”. E poi questa mia solitudine mi aiuta a scrivere.

Stai lavorando ad un altro romanzo o che cosa c’è nel tuo prossimo futuro? 

Ho iniziato qualche settimana fa a scrivere qualcosa, ho in mente una storia ma non l’ho ancora definita bene. Ho incontrato una bambina nella scuola di mia figlia, avrà avuto 8 anni, gli occhi azzurri, i capelli biondissimi quasi bianchi e tante lentiggini sul naso. Abbiamo parlato due minuti e poi non l’ho più vista. Da lì è nata l’idea.

Salone del libro, che cosa ci consigli di seguire? 

Ogni anno mi perdo nell’area dedicata ai bambini e ragazzi: il mio consiglio è di andare al Salone con i figli e farli “tuffare” in questo mondo fatto di parole e immagini, e magari approfittare dei tanti laboratori interessanti che ci sono.

Silvia GALLI

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photocredit AlChimia  http://www.alchimia.ifood.it

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