Oggi, 29 marzo, ma anno 1946 la Piaggio presentava a stampa e mercato la Vespa. E ancora oggi dopo bene 76 anni la Vespa non presenta di certo i segni dell’età e vive una giovinezza senza tempo.

I numeri e la storia della Vespa sono quelli di un successo planetario. E non è difficile capirne i motivi.

La Vespa è diventata l’icona che tutti conosciamo, perché rappresenta il simbolo di un modo di vivere: delle gite al mare, delle vacanze, dell’essere cool, più in generale il simbolo di una vita vissuta senza paura e col rock ‘n roll di sottofondo.

La Vespa è un mito alla portata di tutti, ma non solo perché a cavallo di una Vespa ci si sente unici.

Se vogliamo pensare a che cosa abbia contribuito alla creazione del mito dobbiamo, ovviamente andare a pescare tra le pellicole di celluloide.

Gregory Peck e Audrey Hepburn vagabondarono per Roma nelle “Vacanze romane” più conosciute e imitate del mondo, il film statunitense diretto da William Wyler nel 1953 che incassò circa dodici milioni di dollari, proprio su una Vespa hanno sicuramente qualche merito. Il modello utilizzato per il lungometraggio era il Farobasso, così chiamato per il fanale posto sul parafango anteriore anziché sullo sterzo.

Ma non solo Hollywood ha celebrato la motoretta ( allora si chiamava così) della Piaggio.

La musica ha celebrato la Vespa con la canzone “50 Special” di Cremonini ed è diventata un tormentone.  E ancora  lo slogan anni ’70 creato per la pubblicità: “Chi vespa mangia le mele!”, poi cantato anche da Vasco Rossi in “Bollicine”. Erano i primissimi anni del secondo dopoguerra, c’era voglia di rivalsa, si attendeva il boom economico e Piaggio seppe sviluppare un mezzo che incarnava uno stile di vita nuovo e un linguaggio che sapeva di “gioventù e libertà”. La mela, il frutto del peccato e della trasgressione, fu l’accostamento ideale.

E ultimamente l’ultimo film Pixar – sempre casa Disney- Luca, ambientato in un paesino ligure, l’ha mostrata in tuto il suo splendore mentre scorrazza tra i carrugi.

Buon Compleanno Vespa, dunque e 100 di questi giorni!

Silvia GALLI