Il voyeurismo fa bene?

Bensì di quel lato voyeuristico che (più o meno celato) si nasconde in tutti noi, amanti del XXI secolo.

L’era delle nuove tecnologie e dei reality show ha infatti sdoganato in gran parte il lato sensuale dell’esibizionismo, grazie al cosiddetto “effetto esposizione” di Robert Zajonc: la semplice esibizione continua di un prodotto induce a renderlo familiare e piacevole. E’ proprio grazie a questo fenomeno che la libertà sessuale ha avuto un’impennata dall’inizio degli anni 2000 ad oggi, sulla scia di web cam a basso costo e dirette dal Grande Fratello.

Esibizionismo e voyeurismo (inteso sempre nella sua connotazione fisiologica e non patologica) vanno infatti a braccetto, l’uno proponendo pelle nuda da guardare e non toccare, l’altro spiando da brecce virtuali e non. Un po’ come il sadismo e il masochismo.

Figlio di quest’epoca liberale 2.0 è anche il più moderno “cuckoldismo”, l’uomo che prova piacere nel vedere la propria donna posseduta da un altro. Qualcuno storcerà il naso, come tanti hanno fatto di fronte al successo travolgente della trilogia di E. L. James, ma tanti si ritroveranno in piccoli particolari, come l’eccitazione di osservare la propria immagine in uno specchio durante l’amplesso, o il proprio partner in segreto sotto la doccia.

In fin dei conti la vista è uno dei sensi più erotici che abbiamo, ed è giusto utilizzarlo al meglio per eccitare non solo il corpo ma anche la mente (il tutto, ovviamente, col consenso del partner): via libera dunque a riprese di coppia ad alto tasso erotico, specchi dell’Ikea a mosaico e videochiamate hot.

Ricordiamoci però che non è l’unico senso che abbiamo, e che forse, una volta ogni tanto, anche bendarsi e lasciarsi andare può essere eccitante. E portare alla luce sensazioni che mai avremmo pensato.

Per esercitarvi, provate a leggere il primo libro della trilogia erotica made in Italy di Irene Cao: gusto, olfatto e tatto potrebbero riservarvi gradite sorprese… Dopo lo slow food infatti, arriva lo slow sex: con buona pace del voyeurismo.

Erika POMPILI