Molti pensano che negli ultimi anni, parlare di cucina regionale sia diventato quasi una moda, che dietro questa etichetta si nasconda un bluff per invogliare la gente ad accorrere nei ristoranti. In realtà, mi preme dire che in questi ultimi anni la cucina regionale ha avuto uno sviluppo sorprendente perché i cuochi, soprattutto quelli che lavoravano all’estero e che hanno scelto poi di tornare nelle rispettive regioni di origine, hanno riscoperto attraverso i loro ricordi la cucina di casa loro, quindi quella regionale.

Ovunque si vada, in qualunque regione e provincia d’Italia è possibile trovare degli esecutori straordinari dei piatti della propria casa.

In ogni territorio d’Italia si può trovare una straordinaria varietà di materie prime che miste alla tradizione e ai ricordi della cucina delle proprie mamme e delle proprie nonne, ai piatti mangiati nelle trattorie tipiche o assaggiati alle sagre di paese hanno dato vita ad una cucina sorprendente, la cui diffusione sta portando anche alla riscoperta e alla valorizzazione dei prodotti locali, coltivati, pescati o allevati nelle zone delle loro provincie di appartenenza.

La cucina regionale è una vera risorsa del territorio: ogni cuoco infatti ha l’opportunità di ergersi ad ambasciatore della propria regione, e addirittura della propria provincia, diventando così il perno principale da cui parte una vera e propria sponsorizzazione, anche e soprattutto all’estero, dell’eccellenze locali italiane.

Il cibo diventa così uno straordinario biglietto da visita di quello che succede nel territorio italiano. Io, ad esempio, cerco di tenere alta la bandiera della Sicilia in qualunque posto mi trovi. Se vengo chiamato a cucinare all’estero, dunque, richiedo esplicitamente che nella mia cucina non manchino i prodotti della mia regione, fondamentali per dare vita ai miei piatti che, come si sa, sono di forte matrice regionale.

Nella nostra nazione sono tantissimi gli chef che si sono fatti portavoce dell’eccellente cucina delle proprie regioni di origine. Uno degli esempi più alti è certamente lo chef stellato Davide Oldani. Nonostante abbia una visibilità eccezionale, anche a livello mediatico, ha deciso di vivere il suo mestiere non nella metropoli, bensì a Cornaredo, una piccola frazione alle porte di Milano, dove utilizza esclusivamente i prodotti che vengono coltivati e prodotti in quella zona e il suo ristorante è sempre strapieno di gente. La cucina regional-popolare premia sempre perché tocca i cuori e cattura i palati di tutti.

 

Filippo La Mantia – chef del ristorante dello storico Hotel Majestic di via Veneto a Roma