In cosa consiste questa playlist? Preparatevi a sentirvi toccati da vicino: si tratta di un elenco di canzoni che gli italiani sbagliano di più in assoluto, quelle che si sono aggiudicate un posto nella top ten delle storpiate.

E se credete che si tratti solo di canzoni straniere vi sbagliate: il sondaggio effettuato dal più grande servizio di musica in streaming su un nutrito campione di appassionati di musica, il sondaggio ha rivelato che anche grandi classici della musica italiana vengono spesso stravolti.

Frasi cambiate, inglese improbabile, inverosimili neologismi: i dati parlano chiaro e rivelano che oltre il 50% degli utenti italiani sbaglia spesso i testi delle canzoni, inventandosi le frasi quando non le conosce e senza imbarazzarsi troppo quando commette un’errore: solo il 21% rivela di sentirsi a disagio quando viene colto in fallo.

Oltre il 30%, invece, dichiara di infastidirsi quando sente una persona sbagliare il testo di una canzone, soprattutto se capita durante un concerto o al karaoke. In ogni caso, però, non si fa nulla per correggere l’improvvisato cantante: oltre il 60% degli utenti non ha mai provato a fermare qualcuno mentre intonava un ritornello sbagliato.

I pochi che lo hanno fatto hanno scelto in linea di massima due metodi: cantare più forte con le parole esatte o, più semplicemente, chiedere alla persona di smettere di cantare… anche se si tratta solo del 19% degli intervistati.

Ma spazio ad alcuni titoli della top ten: al primo posto si piazza “I don’t want to wait” di Paola Cole, nota per essere stata la sigla del famoso telefilm “Dawson’s Creek”, il cui ritornello è diventato un inverosimile “Adouanaueii”. Segue il brano italiano “Non amarmi”, il cui verso “Non amarmi perché vivo all’ombra” diventa “Non amarmi perché vivo all’ombra”.

Si prosegue con “Il tempo di morire” di Lucio Battisti, in cui “Motocicletta 10 HP” si trasforma in un deciso “Motocicletta, riesci a capì?” e con un’altra sigla eccellente, quella di Friends, “Ill be there for you” dei Rembrants, che si trasforma in un “I’ll bidè for you”.

Vi siete ritrovati in questi errori? Non sarebbe affatto strano, ma non preoccupatevi: Spotify rivela che in fin dei conti gli italiani sono molto morbidi e si concedono molti errori. Non vi è venuta voglia di cantare?

Caterina DAMIANO

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