Le donne d’oriente, misteriose ed enigmatiche, così lontane da noi, vengono svelate da una mostra inaugurata il 7 novembre a Torino e che, fino al 23 dicembre, darà la possibilità, a chi si recherà in via della Rocca ad ammirare sculture, dipinti, porcellane e terracotte, di avvicinarsi ad una cultura tanto diversa.

Presentata da Schreiber Collezioni, la mostra dal titolo “Luce – immagini femminili nell’arte asiatica” offre uno spaccato della vita delle donne asiatiche che abbraccia diverse classi sociali e diverse aree geografiche, dal Giappone al Nepal, dall’India alla Cina.

Per questo, sarà possibile apprendere piccoli racconti di vita quotidiana nell’intimità e nella semplicità del focolare domestico, ma anche ammirare i gioielli sfarzosi delle corti imperiali. Dame, concubine, nobildonne, ma anche principesse, danzatrici e suonatrici, rivelano, attraverso documenti originali, ogni sfaccettatura della loro personalità, senza tralasciare l’erotismo.

L’universo sessuale, però, non è narrato dal punto di vista della donna e del suo piacere, ma, piuttosto, partendo dalle esigenze maschili e dal desiderio dell’uomo di avere accanto a sé un oggetto di piacere. In questo contesto, la donna doveva essere disposta al sacrificio per accontentare il suo uomo, a partire dalla mutilazione dei piedi fasciati e deformati per diventare più piccoli e arcuati.

In questo scenario, in cui non sembra esserci spazio per i sogni e i desideri delle donne, hanno saputo emergere figure coraggiose che, dopo essersi piegate alla volontà di un uomo padrone, si sono rialzate ed hanno fatto valere i propri diritti.

E’ un percorso duro, quello che si delinea durante la visita alle opere in esposizione, che non nasconde nessuna delle pagine tragiche che hanno segnato la vita delle donne asiatiche, neppure l’infanticidio e le stragi di bambine, che avevano la sola colpa di essere nate femmine, neppure l’ induzione alla prostituzione e la poligamia delle classi abbienti.

Ma in un panorama a tratti desolante e drammatico, ecco apparire Lan’er, che nel 1862 riuscì, tra complotti e intrighi di corte, a farsi proclamare Imperatrice reggente, e regnò ininterrottamente sul Celeste impero fino alla sua morte, nel 1908.

Ed è impossibile dimenticare Wu Zetian detta Luce, l’unica donna a fondare la propria dinastia, che nel VII secolo dopo Cristo regnò per quasi cinquant’anni.

Insomma, all’interno di questa particolare ed unica mostra è possibile fare in viaggio a ritroso nel ricco passato dell’Oriente, tra ricchezze, povertà, cultura e tradizioni lontane dalle nostre ma degne di essere conosciute.

Vera Moretti