Ci sono le spose che non amano il ball gown, ci sono le spose che hanno bisogno di un abito da sera per il ricevimento e desiderano essere decisamente più sobrie alla cerimonia. Ma sulla lunghezza ci sono davvero molte teorie, spesso contrastanti. Per quanto ci riguarda – in America sono molto più permissivi- la minigonna, indipendentemente da che si vada in chiesa o in comune, è di cattivo gusto; sono invece accettate, di buon grado, le lunghezze al ginocchio, che strizzano l’occhio alla moda anni 80 oppure a metà polpaccio che richiamano gli anni 50 se a ruota e la belle Epoque se stretti.

Nelle  scorse Bridal Fashion Week di New York autunnale e primaverile abbiamo scovato modelli che non hanno nulla da invidiare ai classici abiti da sposa

Per le prossime stagioni , i designer hanno debuttato alcuni abiti scultura , modelli che del pizzo chantilly hanno fatto un trionfo, quelli a pannelli in organza mikado e altri tessuti più rigidi. Lo stilista indiano Naeem Khan ha affascinato addetti ai lavori e pubblico con abiti divertenti ispirati agli anni 60 con dettagli country come stivali e veli a peplo, una buona parte della collezione dei designer olandesi Viktor & Rolf è dedicata all’abito corto ma non meno sofisticato e raffinato.

E voi siete pronte a scegliere un abito da sposa  non convenzionale? Che sia corto, oppure che sia colorato o che al velo preferisca un fashinator? Sicuramente la tendenza per il prossimo futuro è quella della lunghezza che svela, almeno un po’ la gamba, niente di più elegante e sensuale di una caviglia in vista, a quanto pare, anche per il wedding dress.

In gallery i nostri modelli preferiti.

Silvia GALLI

photocredit Martha Stewart

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