SI parla tanto di abiti da sposa, ma se è vero che la protagonista della giornata è lei e soltanto lei, è altrettanto vero che lo sposo non può sfigurare.
Ovviamente a seconda del tipo di cerimonia, come accade per le spose, anche gli sposi devono adeguare il loro outfit. Oggi ci occupiamo del matrimonio più formale che possa esistere, quello in tight, anzi, come dicono gli inglesi, il morning dress.
Abbiamo chiesto a Luca Minori, titolare della sartoria maschile Luca Minori, qualche delucidazione sul tight. “Volete sapere come si indossa un tight? Beh, l’unica è guardare come lo indossa il Principe Carlo e provare ad avvicinarcisi, ma è difficilissimo”
Questa è stata la sua prima dichiarazione, ma poi, in dettaglio ci ha detto che il nome deriva dal taglio affilato e secco della giacca, talvolta addirittura denominata morning coat per il fatto che nella parte posteriore è lunga fino all ginocchia e si chiude in un’unica coda.
Il tessuto della giacca di solito è una grisaglia grigio scuro, mentre il pantalone è grigio più chiaro a righe nere.di taglio classico piuttosto dritto e rigorosamente senza il risvolto in fondo. Non ci devono essere i passanti in quanto devono essere indossati con le bretelle, dovrebbero quindi avere i bottoni per agganciarle.
La camicia sarà in cotone bianco con polsini doppi chiusi da gemelli che devono sporgere dalle maniche della giacca di circa due centimetri. Se il colletto della della camicia è classico, la cravatta sarà una tradizionale in tinte pastello, meglio se grigio perla, se invece il colletto è diplomatico, la cravatta sarà il plastron fermato da una spilla in madreperla.
Il gilet, anzi il panciotto è d’obbligo: grigio chiaro, meglio se in tinta unita, le scarpe saranno rigorosamente in capretto nero, classiche e, per i più formali sono previsti anche guanti, cilindro e bastone, ma forse, questi ultimi accessori sarebbe bene lasciarli al Principe Carlo che, tra l’altro, è l’unico a potersi permettere di arrivare in carrozza!
Silvia GALLI
Photocredit: sartorialucaminori.it
