Per questo un 49enne di Adrano, in provincia di Catania, è stato arrestato dalla polizia su orgine del gip etneo.

L’uomo, nel corso degli anni, ha “convinto” le ragazzine della “normalità” di quei rapporti. Le indagini furono avviate dopo una precisa segnalazione giunta in commissariato. Le forze dell’ordine hanno avuto modo dunque di riscontrare i gravissimi indizi di colpevolezza del “genitore-orco”.

Le indagini, coordinate dai magistrati della Procura di Catania, hanno rivelato particolare complessità a causa dei rapporti di parentela e, in particolare, dovute alla necessità di eliminare nelle giovani vittime il radicato convincimento della “normalità” di quelli che in realtà erano abusi.

L’indagato è stato rinchiuso in carcere in regime di isolamento. Intanto è stata data esecuzione alla misura interdittiva nei confronti dell’avvocato difensore dell’uomo tratto in arresto, imponendo il divieto di esercitare la professione forense per due mesi. Il legale, infatti, è stato indagato in stato di libertà per favoreggiamento personale. Il professionista, apprese informazioni da una della vittime circa il contenuto delle dichiarazioni rese agli inquirenti, ha indotto quest’ultima a ritrattarle, e a rendere altre dichiarazioni atte a scagionare il genitore.

Un’altra triste storia di abusi arriva dal Friuli.

Due ragazze di 15 anni si sono costituite nelle scorse ore ai carabinieri del Comando provinciale di Pordenone confessando di aver ucciso un uomo di circa 60 anni, trovato morto ieri alla periferia di Udine.

A quanto si apprende, le ragazze avrebbero spiegato ai militari di averlo ucciso perché l’uomo avrebbe tentato di stuprarle. I carabinieri stanno verificando la loro testimonianza.

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