Siamo a Milano, e la buona notizia è che, pare, i prezzi delle casa stiano continuando a scendere.

Un dato positivo per chi è in vena di acquisti: le compravendite del 2013 hanno subito un consistente calo (pari al 4,5%) rispetto al 2012, e i milanesi sono costretti ad abbassare i prezzi. Pare quindi che trovare una casa in questa splendida città sia diventato sempre più abbordabile.

Ma, c’è sempre un ma.

Abbordabile non significa facile, e come sempre bisogna fare un po’ di conti per capire in quanto tempo si potrà effettivamente dire: “questa casa è mia, e nessuno me la tocca!”.

Gli agenti immobiliari di Tecnocasa ci hanno pensato ed hanno scoperto che ad un impiegato medio che voglia comprare un appartamento di 65 metri quadrati servono otto anni di stipendio.

Scossi? Mica tanto, si tratta pur sempre di due anni in meno rispetto allo scorso anno.

A conti fatti, i prezzi si sono ridimensionati e la panoramica che viene fuori da questo studio certamente è positiva per chi vuole comprare; abbastanza negativa per chi invece vuole vendere o costruire.

Dall’ultima Eire, la fiera milanese dell’immobiliare, il patron Antonio Intiglietta ha lanciato il monito di ripartire dalle case low cost, e si può dire (tristemente per chi vende) che ci si sta provando.

Considerando che con la crisi i metri quadrati desiderati diminuiscono, l’offerta si abbassa: la Camera di commercio ci dice che a Milano non si oltre ai 90 metri quadrati, dunque chi ha metraggi superiori deve necessariamente deprezzare.

Allo stesso tempo, in città c’è chi offre appartamenti nuovi in classe A a 2.500 euro al metro: ed ecco che si toglie mercato sia agli edifici da ristrutturare che alla periferia.

Una crisi immobiliare non indifferente, che porta con sè pregi e difetti. Per chi cerca casa a Milano, però, le notizie non sono male. Tanto vale darsi da fare.

Caterina DAMIANO

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