In Francia invece, le mamme lavoratrici hanno numerose facilitazioni, asili nido all’interno delle aziende ed anche riduzioni delle aliquote fiscali, mentre in Svezia l’obiettivo è raggiungere definitivamente la parità dei sessi; in Italia ci troviamo a metà classifica, certo non siamo aiutate da strutture adeguate, e non è poi così frequente che le giovani madri siano relegate a casa.

La parola d’ordine è organizzazione. Per evitare di trovarsi con i minuti contati a dover fare mille cose è importante anticipare alla sera prima tutto ciò che si può preparare: vestiti e cartella dei bambini o lasciare già pronte sul tavolo le tazze della colazione. Soprattutto per i primi tempi può essere utile scrivere una lista con le cose da fare.

In ufficio la situazione può essere più delicata: non tutti sono disposti ad andare incontro alle mamme lavoratrici, ma con pazienza e diplomazia si ottengono più risultati che con urla e risposte sgarbate.

La vita di una mamma lavoratrice però non può e non deve essere votata esclusivamente alla cura dei figli ed al lavoro, il rischio di nevrosi e stress è dietro l’angolo. E’ fondamentale che una mamma trovi anche un po’ di tempo per pensare a se stessa come donna e come moglie, quindi ben venga rinunciare a una pausa pranzo per una seduta in più dal parrucchiere e, se proprio non c’è il tempo per uscire a cena con il proprio marito, almeno il tempo di un aperitivo è d’obbligo.

Silvia GALLI

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