Ogni macchia e ogni tessuto hanno bisogno di trattamenti diversi: se cade una goccia di cera su una tovaglia, ad esempio, bisogna aspettare che si solidifichi e poi, eliminato l’eccesso di cera, si deve stirare il tessuto macchiato tra due fogli di carta assorbente.

Per le macchie di ruggine bisogna strofinare la parte con sale fino e un goccio di limone.

La muffa si toglie immergendo il tessuto nel latte bollente e ripetendo l’operazione fino a completo raffreddamento del liquido facendo asciugare il capo al sole; le macchie di fango invece non si lavano, vanno fatte seccare e poi spazzolate con setole non troppo rigide.

Quando la macchia è davvero impossibile ci si può confezionare in casa uno smacchiatore naturale che ha molti pregi: non rovina i tessuti, è ecologico ed estremamente economico.

Occorre procurarsi in un  negozio di ferramenta ben fornito o presso un colorificio della polvere di borace, un elemento naturale derivante dal cristallo che si scioglie facilmente, e diluirne 25 grammi circa in  600 ml di acqua.

Si ottiene con questa procedura una soluzione pulente riutilizzabile parecchie volte, ne basta poca versata su un panno pulito e strofinata con decisione sulle macchie.

La soluzione di borace ha la peculiarità di non rovinare le fibre, quindi per le macchie più resistenti si può ripetere l’operazione senza avere paura di rovinare il tessuto; inoltre è particolarmente efficace sulle macchie di sugo, grasso e sangue.

Silvia GALLI

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