Voi e i vostri bambini avete passato nove mesi di corse, borse della piscina abbandonate, compiti alle ore più disparate e weekend di ripassi mozzafiato. Ora, per tutti, è tempo di relax.

Per prima cosa evitate di organizzare tour de force assurdi tra centri estivi, lezioni di inglese, tornei di tennis e soggiorni studio: l’estate è il momento adatto per ricaricare le batterie anche per i più piccoli, perciò obbligarli a ritmi forsennati è assolutamente sbagliato.

Lasciategli piccoli spazi di noia. Sembra assurdo che nel 2013 ci si possa ancora annoiare, ma è proprio questa sensazione di non avere nulla da fare che attiva la fantasia e la creatività! E’ stato dimostrato che bambini costretti a troppe attività in periodo intra ed extrascolastico con il tempo sono più predisposti a sviluppare ansia e attacchi di panico, perché soffrono fortemente il calo di tensione dall’occupazione massima delle giornate al relax successivo.

Organizzate poi una bella vacanza tutti assieme in famiglia in una località che permetta lo svago e la cultura. Cominciate fin dall’inizio dell’estate a conoscere la meta tramite filmati (per i più piccoli) e libri (per i più grandi). Non c’è nulla di meglio che avere un obiettivo interessante da raggiungere!

Fatelo uscire con gli amichetti oppure, se è troppo piccolo, permettetegli di invitare i compagni di scuola a casa almeno una volta ogni tanto: non perdere di vista le persone che lo accompagnano durante tutto l’anno lo fa sentire meno solo, e rende molto meno noiosa la stesura dei compiti. A proposito di compiti estivi: stabilite dei giorni e degli orari in cui farli. Non insieme, ma con la certezza di un aiuto sempre a disposizione durante e soprattutto nella fase di correzione.

Per il resto del tempo fatelo stare all’aria aperta il più possibile e fategli fare (a piccole dosi) tutto quello che durante l’anno non gli è permesso: andare a letto un po’ più tardi, stare una settimana dai nonni, guardare la Tv, giocare ai videogiochi, leggere una saga di libri fantasy…

Vi ricordate quanto attendevamo l’estate da piccole? Era proprio questo il motivo: poter fare quello che durante tutto il resto dell’anno ci era impossibile. Anche annoiarci.

Erika POMPILI

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