L’unica continuità che perduri, mantenendo unite le singole comunità, è la continuità delle tradizioni ancestrali e rituali, il culto profondo degli antenati. Per cui, più che da una comunione materiale o territoriale, l’africano è unito ai suoi simili da una comunione spirituale“, così lo scrittore polacco Ryszard Kapuscinski scrive dell’Africa. Tradizioni ancestrali e rituali, un mondo lontano, una cultura affascinante, esotica, magica e misteriosa, che ha evocato racconti e storie e che ha ispirato anche i designer più visionari della moda.

Soprattutto per questa primavera estate 2016. Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli di Valentino, ad esempio, hanno trovato in questa terra magica una vera e propria musa, facendola diventare fil rouge dell’intera collezione P/E, i cui abiti, ma anche scarpe, borse e accessori, sono arricchiti da maschere tribali, colori e geometrie che richiamano il continente nero. Stessa cosa per N. 21, Alberta Ferretti, Isabel Marant, ma anche Louis Vuitton e hanno inserito in collezione elementi strettamente connessi alla terra che è stata di Nelson Mandela.

Frange, perline, piume, stampe dipinte a mano, elefanti, tigri, animali esotici della grande Africa, motivi geometrici e animalier, dettagli folkloristici e tribali, colori forti, caldi e accesi donano un animo etnico ad abiti, leggeri e impalpabili, dalle silhouette scivolate, e accessori, proiettandovi in un’estate dal sapore magico ed esotico.

Pinella PETRONIO