In quanti sarebbero disposti a sostenere senza dubbio alcuno che la moda è essenza e non superficie? Pochi. Pochissimi. Siamo pronti a giurarci… Eppure noi siamo in grado di dimostrarvi che la moda non è soltanto una bella forma vuota e senza sostanza. E siamo in grado di dimostrarvelo al di là della retorica. Con un esempio concreto: quello di Bianca Maria Gervasio, la giovane stilista di origini pugliesi che a soli 27 anni è riuscita a diventare – con grande impegno, amore, dedizione, con sacrificio, ma soprattutto con talento – direttrice creativa di uno storico brand come Mila Schön. Un esempio il suo che deve essere da monito per tutti i giovani talenti che si affacciano a questo mondo e che pensano che mostrarsi troppo e spesso possa essere un quid pluris per la carriera. Dopo la fulgida esperienza in Mila Schön, oggi Bianca è direttrice creativa dello storico marchio di calzature e pelletteria Fragiacomo, che nelle sue mani brilla di una luce tutta nuova.

Essere riuscita a diventare ancora giovanissima direttrice creativa di un brand prestigioso come Mila Schön, per la tua carriera, è stato un bene o un male?
Essere diventata Direttrice creativa a 27 anni, di un brand storico così importate è stato sicuramente un bene e sono stata felice di aver portato avanti, a modo mio, un pezzo di storia di quel marchio. Dico che sia stato un bene, perché ho vissuto dei momenti belli ed emozionanti e dei momenti di forte delusione ma tutto è accaduto in modo concentrato ed in pochi anni, oggi, dopo aver superato mille difficoltà e le delusioni dovute al distaccamento dal marchio che mi ha nutrita e cresciuta, posso vantare, a 35 anni un’esperienza importantissima sulle collezioni, sui total look ed il fatto che, più forte di prima, sono pronta ad affrontare con tanta energia, nuove sfide, come sto facendo per il marchio storico di calzature e pelletteria Fragiacomo di cui oggi sono direttrice creativa.
Chiudi gli occhi e pensa ai tuoi primi passi nella moda, cosa rifaresti e cosa, invece, eviteresti di fare?
Oggi rifarei tutto ciò che ho fatto con la stessa passione, lo stesso entusiasmo, e facendo gli stessi sacrifici, perché per mia natura, non avrei potuto fare diversamente. A volte mi dico che avrei dovuto essere più espansiva, meno introversa, meno timida, più chiacchierona invece di stare in atelier e lavorare tutti i giorni ad un sogno sul manichino ma poi mi rendo conto che non sarebbe stato possibile perché Bianca è, e sarà sempre Essenza e non Superficie, questo è il mio punto di forza per cui non avrebbe avuto senso essere o fare cose diverse da ciò che ho fatto, con gli sbagli ed i successi naturali e propedeutici alla crescita professionale di un creatore di moda.
Credi che per sfondare in questo mondo tanto elitario siano indispensabili scuole di formazione professionale o basta la passione e il talento?
Credo che le scuole siano molto importanti, il talento va nutrito con la conoscenza, la teoria e la pratica. Se non fossi stata sarta e modellista, prima di diventare stilista non avrei mai saputo come realizzare un abito e non avrei avuto le basi per il mio lavoro, io sono convinta del fatto che un creatore di moda, vero, debba saper fare un abito o un accessorio, tutto il resto è prodotto e marketing, chi crea la moda è un’altra cosa.
Qual è l’atteggiamento dei big del fashion nei confronti dei giovani talenti?
I big della moda sembra che osservino i giovani talenti e cerchino di capire fino a che punto possano spingersi, nel momento in cui vedono capacità volontà e fatturati, si interessano e danno loro modo di esprimersi ed opportunità.
Credi che internet sia un vantaggio per chi si affaccia a questo mondo?
Internet è certamente un vantaggio per chi si affaccia al mondo della moda, è interessante per ricerca per ispirazione, immagini, per ottenere informazioni nell’immediato, internet è anche molto interessante per mostrare i propri lavori, farli riconoscere, farsi riconoscere ed avere una certa visibilità tramite i social.
Quale donna famosa saresti felice di vestire?
Mi piacerebbe vestire o far calzare le scarpe Fragiacomo a Cate Blanchett, trovo che in lei convivano classico e contemporaneo.
Quale abito, borsa o accessorio avresti voluto creare tu e, invece, ha già creato qualcun altro?
Ci sono tanti accessori o abiti o tessuti belli ed interessanti che sono già stati creati dai grandi creatori di moda del XXI secolo ai quali avrei voluto pensare, credo che però, il concetto principale della moda sia riuscire a dare libero sfogo alla propria sensibilità artistica, per cui apprezzo ciò che è stato fatto, ne faccio tesoro e penso di poter dare il mio contributo alla moda creando il mio pezzo che diventerà cult.
Che scarpe indosserà la donna di Bianca Maria Gervasio per la prossima primavera estate?
Le calzature delle collezione P/E 2015 disegnate per Fragiacomo, si ispirano al mondo della flora, fauna e frutta, sono colorate, vitaminiche, femminili e dalle linee sinuose. I tacchi sono alti e sottili per la sera e robusti per il giorno. Il DNA di Fragiacomo è presente nell’artigianalità delle calzature realizzate a mano e nell’eleganza della linea classica, confortevole ma contemporanea.

 

Pinella PETRONIO