Qualcuno l’ha definita dea della moda. Qualcun altro imperatrice della moda. Di Diana Vreeland si sono dette molte, moltissime cose. Che sia stata la prima a portare un tocco di insolenza ed umorismo nel mondo della moda, per esempio. Che adorava gli eccessi, il surreale, il paradosso e le disarmonie. O che temeva la noia più di ogni altra cosa al mondo. Ma tutti sono concordi nel sostenere che Diana Vreeland sia stata un’icona, nel senso più puro del termine.

Diana Vreeland

Nata a Parigi da da madre americana e padre inglese, ebbe un‘infanzia ricca di esperienze, grazie alle frequentazioni dei genitori, che amavano ospitare nella loro casa attori, artisti e ballerini. La sua giovinezza fu costellata dalla frequentazione di locali notturni ad Harlem e segnata dall’apertura del suo negozio di lingerie dove conobbe la Wallis Simpson, Duchessa di Windsor e futura moglie di Edoardo VIII, che diventò sua cliente ma soprattutto amica.

Harper’s Bazaar e Vogue

Venne notata dall’editrice Carnel Snow, mentre si trovava, con indosso un abito bianco e un bolerino rosso di Chanel, al St.Regis. La Snow le propose di lavorare per Harper’s Bazaar dove iniziò una fulgida carriera e dove rimase per ventotto anni, cambiando il modo di percepire la moda con la sua visione creativa ed eccentrica. Non a caso Diana Vreeland sosteneva che la volgarità fosse un ingrediente importantissimo nella vita. Dopo gli anni trascorsi ad Harper’s Bazaar, desiderosa di cambiare, approdò a Vogue, portando il suo gusto e la sua visione rivoluzionaria e cambiando nel profondo la rivista.

Diana Vreeland citazioni

Diana Vreeland, insomma, è stata è e sarà una figura di riferimento nel mondo della monda. Noi oggi vogliamo raccontarvela meglio attraverso le sue stesse parole.

La più grande volgarità è l’imitazione della bellezza e della giovinezza.

Dio è stato giusto verso i giapponesi. Non ha dato loro né petrolio, né carbone, né diamanti, né oro, né risorse naturali — nulla! Niente nasce sull’isola per poter sostenere una civiltà. Ciò che Dio ha dato ai giapponesi è stato un senso dello stile, mantenuto attraverso i secoli grazie a un duro lavoro e alla disciplina dell’ambizione.

Non aver paura di essere volgare, semmai di essere noiosa.

L’eleganza è innata. Non ha niente a che fare con l’essere ben vestita. L’eleganza è rifiuto di canoni prescritti.

I blue jeans sono la cosa più bella dopo la gondola.

L’unica vera eleganza è nella mente: se ci arrivate, il resto viene da sé.

Un vestito nuovo non conta nulla. Conta la vita che conduci mentre lo indossi.

C’è solo una vita davvero bella ed è quella che sai di volere e che ti costruisci da solo.

Troppo buon gusto può annoiare.

Detesto il narcisismo, ma approvo la vanità.

Adoro la frangia.

La prima regola che viene insegnata ad una geisha, all’età di nove anni, è di essere affascinante con le altre donne… Ogni ragazza al mondo dovrebbe seguire un corso di geisha.

Non devi essere nato bello per essere terribilmente attraente.

Credo che quando sei giovane dovresti stare molto con te stesso e le tue sofferenze. Poi un giorno esci dove il sole splende, la pioggia cade, la neve scende e tutto si riunisce.

 

P.P.

(Credit ph. @dvdianavreeland)