Non fanno notizia, tra i look della quarta serata di Sanremo 2020, gli abiti della madrina Antonella Clerici. Dopo averci abituati, nell’edizione 2010 che la vide al timone del Festival, a mise decisamente scenografiche, non ci sorprende con abiti sobri e minimalisti alla jilsanderiana maniera, e come da copione si presenta sul palcoscenico dell’Ariston sfoggiando abiti pomposi che sembrano direttamente usciti dalla corte di Luigi XIV. Anche se bisogna dire che, nonostante l’effetto meringa, il primo abito ricamato di paillettes rosse, con ampia gonna su cui si aprono piccole e vaporose ruches, non ci è affatto dispiaciuto. Meno forse il secondo: un trionfo di balze degradé che dal bianco virano verso l’azzurro.

Achille Lauro indossa i panni della Marchesa Luisa Casati Stampa

E non dovrebbero fare più notizia – e invece ancora la fanno perché combattere contro chi non capisce l’arte è una lotta ancestrale – i look di Achille Lauro che, conformemente a quanto dichiarato all’alba di questo Festival, continua a prodursi in performance che citano personaggi illustri di ogni campo delle arti. Questa sera è stata la volta della Marchesa Luisa Casati Stampa che, come aveva fatto il vate D’Annunzio di cui fu amante e musa, aveva fatto della sua stessa vita un’opera d’arte. Lauro ha indossato un copricapo di piume con inserti di cristalli, abito lungo in organza di seta nera plissé con coulisse in vita e spacchi laterali, collant tailor made interamente ricamati in cristalli neri, booties in pelle nera a punta con fibbie oro.

Look della quarta serata, Francesca Sofia Novello

Madrina insieme ad Antonella Clerici, Francesca Sofia Novello (balzata gli onori della cronaca per il presunto attacco sessista di Amadeus prima dell’inizio del Festival), i cui look della quarta serata di Sanremo, firmati da Alberta Ferretti, si distinguono per raffinatezza contemporanea in un mare magnum di abiti quando va bene poco pertinenti.
Guarda i look della terza serata

Look della quarta serata, Le nostre preferite

Ancora una volta, tra i look della quarta serata, ci ha conquistato l’abito di Elodie che, pur non avendo mai indossato mise da Festival di Sanremo propriamente dette, entra di diritto tra le meglio vestite in assoluto di questo Festival con look estremamente sensuali e femminili, che la raccontano alla perfezione. Elegantissima ieri sera Tosca, anche lei secondo noi tra le meglio vestite di queste serate sanremesi, che ha indossato un lungo abito nero (Franco Ciambella) con scollo bordato di piume.
Guarda i look della seconda serata

I look più criticati

Non malissimo – sì, siamo sconvolti anche noi – Elettra Lamborghini che si becca una buona sufficienza d’incoraggiamento, indossando un abito di chiffon color nude, a balze, maniche lunghe e scollo che rivela malizioso il seno prosperoso. Levante continua a indossare lo stesso look, sempre di Marco De Vincenzo, cambiando il colore dell’abito (sempre toni molto pastello) con piccole varianti nella scollatura del corpetto. Questo espediente deprecato da molti, ci ricorda l’idea che ebbe un’altra grande artista in gara al Festival di qualche anno fa, Ornella Vanoni, che indossò lo stesso tailleur modificandone solo il colore per ciascuna delle serate. Lei venne osannata. Levante criticata. Perché? Ai posteri l’ardua tendenza.

Guarda i look della prima serata

Tra i look della quarta serata più criticati c’è anche quello di Irene Grandi. La cantante toscana massacrata in rete per gli ankle boots che le troncano le caviglie senza slanciarla affatto, ha indossato un blazer over con shorts e gilet scollatissimo. Ci è piaciuta? No. Ma non ce la sentiamo di criticarla perché quando è scesa dalle scale ci ha riportato in un battibaleno agli Anni ’90, alle Smemorante, ai cerchietti e a lei che – con top asimmetrico che le lasciava scoperta una spalla – cantava Se mi vuoi insieme a Pino Daniele. Un tuffo al cuore. E sappiamo bene che il nostro compito è quello di commentare il look e basta. Ma in questo caso ci perdonerete se la nostalgia è stata più forte.

Gli uomini meglio vestiti

Tra gli uomini, incarnano il concetto di eleganza più pura – quella dei Festival d’antan, fatti da Pippo Baudo e Mike Bongiorno – Fiorello in Giorgio Armani, Paolo Jannacci e Tiziano Ferro (Dolce&Gabbana) che non ha abbandonato lo smoking nemmeno una sera, e gli elegantissimi Pinguini tattici nucleari, che hanno abbandonato il technicolor per un più sobrio e appropriato nero.

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(Credit ph. @the_fashionlover_mag, @irenegrandiofficial, @virgilio_it, @albertaferretti, @tvlandia, @myfashionadvisor, @lofficielitalia, @sanremista, @dolcegabbana)