Gli uomini la odiano, perché non permette loro di indovinare le forme del corpo femminile. Perché le prime volte che l’hanno vista, l’hanno adocchiata indosso al proprio meccanico. Al massimo all’idraulico. E loro pigri di natura, proprio non ce la fanno  fare uno sforzo di immaginazione, nemmeno se ad indossare la salopette è Alessandra Ambrosio, meraviglioso angelo, disceso in terra, di Victoria’s Secret.

Alterne le fortune di questo capo, comodo e al contempo molto glam (se ben accessoriato), che ha visto momenti bui e momenti di gloria assoluto. Amatissimo dalle rapper, che amano indossarle over size con il cavallo molto basso, è oggi amatissima dalle dive del mondo della moda, della musica e dello spettacolo. Da Alexa Chung a Gwen Stephani, passando per Kate Moss, la salopette-mania ha contagiato le donne di ogni età e nazionalità. In denim chiaro o scuro, con pantalone lungo o shorts, o con la variante gonna, skinny o extralarge, con dettagli (borchie, pizzo e inserti di pelle) non esistono vie di mezzo: c’è chi la ama e c’è chi la odia.

Di gran moda intorno alla fine degli Anni ’80, le sue detrattrici diranno che ingoffa, allarga fianchi e sedere ed è poco femminile. Le appassionate, invece, la amano perché ricollega immediatamente al mondo dell’infanzia, perché lascia libertà nei movimenti e di espressione, lasciando la possibilità di sbizzarrirsi nel gioco dei ruoli, senza pregiudizi di ruoli e strutture sociali.

Simbolo di libertà nel vestire durante gli anni della contestazione, è comparsa sulle passerelle della moda che conta – a cominciare da quella di Donna Karan – e tra gli scaffali dei grandi magazzini del fast fashion. Perfetta sia per serate super glam – con tacchi altissimi, accessori vistosi e coloratissimi o dorati  -, sia per il giorno, abbinata a sneakers, T-shirt e canotte.

 

Pinella PETRONIO