La paternità del reggiseno, neanche a dirlo, è attribuita dagli studiosi di storia del costume ad almeno una decina di persone diverse. Esclusi il mamillare e il cestus, entrambi di cuoio, con cui le matrone romane comprimevano i loro prosperosi seni per non oltraggiare la morale pubblica, bisogna fare un salto di qualche secolo.

Nel 2008 nel castello di Lengberg in Tirolo  è stato trovato per caso un esempio di reggiseno risalente addirittura al XIV secolo piuttosto simile a quello moderno. Il primo brevetto regolarmente registrato circa un secolo fa (il 3 novembre 1914) resta tuttavia quello dell’americana Mary Phelps Jacobs.

La verità è che come tutte le grandi trasformazioni della moda, anche la nascita del reggiseno così come lo conosciamo è stato un processo graduale. Nei secoli le signore si sono dovute industriare per trovare una soluzione ai corsetti troppo stretti e dannosi per la salute. Già all’Esposizione Universale di Parigi del 1889 Hermie Cadolle presentò il “soutien-gorge”, un corsetto tagliato a metà con due bretelle che passavano sulle spalle.

La svolta epocale avvenne negli anni ’20 grazie ad una ingegnosa signora russa immigrata negli Stati Uniti: Ida Rosenthal rese più eleganti e soprattuto più comodi i reggiseni inventando le coppe di varie misure, sicchè le donne non dovetterò più comprimere i loro seni in forme standard. Durante la Grande Guerra fu una benedizione per le donne che, con i mariti impegnati al fronte, si recarono a lavorare nei campi e nelle fabbriche, dove ovviamente necessitavano di comodità.

Esibito dalle pin-up alla fine degli anni ’40, esibito dalle dive maggiorate nel decennio successivo, il reggiseno arrivò così al 1968, quando le femministe lo misero al rogo nelle piazze per rivendicare il desiderio di libertà da ogni forma di costrizione. Fu così che Brigitte Bardot, che oltre a non indossarlo sotto maglie ed abiti appariva nuda con disinvoltura sul grande schermo, divenne un caso ed una celebrità.

Negli anni ’80 gli stilisti, su tutti Jean Paul Gaultier e Gianni Versace, lo portarono sulle passerelle dell’Alta Moda, le nascenti star della musica come Madonna lo esibivano come fosse un capo d’abbigliamento. Da allora le donne non se ne sono più separate, sarà stato merito anche dell’invenzione del push-up a metà degli anni ’90?

Andrea VIGNERI

 

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