Non si fa che parlare dei benefici dell’allattamento materno, che per i primi mesi, se non per il primo anno di vita del bambino, non ci potrebbe essere di meglio per garantirgli una crescita più sana e gli anticorpi giusti.

65mirandaMa, allora, se le cose stanno così, e se si dice anche tanto spesso che, per combattere la depressione post partum, bisogna uscire di casa e non isolarsi tra le quattro mura, fa una neomamma?

Prende il pupo, la carrozzina, la borsa con tutto l’occorrente per il piccolo, e varca la soglia di casa, per godersi l’aria fresca, il sole e, magari, incontrare qualche volto amico che la faccia sentire meno sola e meno inadeguata nel suo nuovo ruolo di madre.

Favola a lieto fine, dunque? Bastano solo questi piccoli accorgimenti per rimettersi in carreggiata dopo gravidanza, parto e notti in bianco?

Purtroppo no, perché le cose sono molto più complicate di così: i pediatri, da anni ormai, hanno introdotto la regola dell’allattamento a richiesta, perché nei primi mesi di vita il neonato deve essere nutrito ogni qualvolta lo necessiti. E allora, anche se ci si concede un’ora in un bar con l’amica del cuore, può accadere che il bebè strilli talmente tanto da costringere la mamma ad allattarlo lì. E magicamente, ritorna la pace.

Ma non a tutti piace questa immagine idilliaca, anzi, ci sono esercenti che non tollerano nei loro locali mamme che, di punto in bianco, si mettono ad allattare i loro figlioletti e non ci pensano due volte a mostrar loro l’uscita.

Incredibile? Ma vero! L’ultima volta è successo ad Arma di Taggia, vicino ad Imperia, dove una mamma è stata cacciata in malo modo da un locale sul lungomare.
Ovviamente, la cosa non è passata inosservata e, il giorno dopo, un gruppo di mamme si è fatto trovare davanti al locale, con bimbi al seguito, recitando lo slogan ”allattare è un diritto, non certo esibizionismo”.

A questo punto sorge una domanda lecita: esiste in Italia una legge, come in Inghilterra o in Australia o negli Stati Uniti, tanto per citare qualche caso, che tutela l’allattamento?
Ebbene, ad oggi non ci sono leggi né pro né contro.

Che fare dunque? Considerando che chiudersi in casa non è una soluzione, occorre che vengano creati spazi dedicati ai genitori e ai loro bimbi, che prevedano anche un area allattamento, per permettere alle mamme di occuparsi dei loro figli in un ambiente discreto che possa garantire loro una certa privacy. (Guardate un po’ questa start up!)
Si perché, diversamente da quanto forse pensava il gestore del bar dove una madre ha “osato” allattare il figlio, non è che ci sia tutto questo desiderio di mostrarsi in pubblico, non si tratta di esibizionismo ma, al contrario, di una necessità. E se alle mamme venisse permesso di farlo lontano da occhi indiscreti, sarebbero le prime a ringraziare.

Vera MORETTI