Quando il mondo si è fermato a causa del coronavirus ormai un anno fa, la vita della maggior parte delle persone è cambiata improvvisamente.  L’incertezza, la paura, il lockdown e la malattia possono di certo aver procurato ansia, peggio ancora quando le cose si sono verificate tutte insieme in uno scenario inaspettato e decisamente preoccupante. Le restrizioni ci hanno cambiato la vita e adesso che tutto sta lentamente ‘tornando come prima’ e le restrizioni si stanno allentando c’è ancora ansia che possiamo definire ansia da rientro.

Cos’è l’ansia da rientro?

La risposta breve è che l’ansia post lock down è un sentimento perfettamente normale, siamo dotati di anima, sentimenti, e non solo di ‘corpo’ quindi è normale sentirsi a disagio con i cambiamenti. Per alcuni il post-lockdown è una liberazione e lo affrontano con una sensazione positiva di speranza e gioia. Per altri è esattamente il contrario perché provano delle sensazioni di inquietudine e paura.

Qual è la causa dell’ansia da rientro?

Molte persone sentono la propria casa come una “bolla sicura” quindi è normale sentirsi esposti quando bisogna infrangere le mura della propria casa e andare fuori con tutto ciò che questo può comportare. L’incertezza del futuro, la paura sconosciuta dell’impatto del virus e un cambiamento forzato del modo di vivere ‘normale’ hanno causato una grande quantità di stress. Questo porta a una sensazione di mancanza di controllo, di speranza, di futuro, peggio ancora se a queste problematiche si aggiungono quelle economiche. Molti si sentono minacciati proprio dalle riaperture perché il rischio di contagiarsi c’è ancora e, data la carenza di vaccini per tutti, è possibile tornare alle restrizioni che hanno scandito questo ultimo periodo della nostra vita.

Come affrontare l’ansia da riapertura

Possiamo applicare delle semplici strategie per gestire l’ansia da rientro prima di tutto accettandola, il problema esiste e molte persone ne soffrono, non c’è niente di cui vergognarsi. La soluzione potrebbe essere quella di confidarsi con delle persone che stimiamo trovando dunque la forza di condividere questi sentimenti. La condivisione crea comunque empatia e, molto probabilmente, affrontando il problema insieme si riesce a superare più facilmente.

Poi è raccomandabile procedere per passi, piccoli passi, uno dopo l’altro creando una routine che possa rassicurarci nell’incertezza. Degli avanzamenti con delle passeggiate, poi degli incontri all’aperto, poi ancora ritornare al ristorante, in hotel, in palestra e via via procedere, sempre compatibilmente con le restrizioni vigenti. Il liberi tutti non è una strategia vincente, è decisamente più logico e auspicabile procedere gradualmente trovando una nuova normalità che ci sappia mettere a nostro agio.

Se notate che l’ansia da rientro è un problema più grande del previsto è consigliabile consultare un professionista che avrà sicuramente gli strumenti per studiare un percorso di guarigione personalizzato.

MaZ