Chissà, se le puntate fossero andate avanti fino ai giorni nostri, se ci saremmo resi conto della vera età della donna bionica.
Alzi la mano chi non se la ricorda o chi, dal 1976 in poi, non l’ha mai citata.

Il celebre telefilm che entrò nelle case degli italiani a partire dal 14 gennaio del ‘76 festeggia 40 anni e, nonostante ormai la serie sia stata archiviata da un pezzo, ha lasciato nel mondo milioni di nostalgici che la rimpiangono.

Nata come una “costola” de L’uomo da sei milioni di dollari, ha saputo vivere di vita propria fin dall’inizio, grazie al mix di fantascienza ed introspezione che la storia proponeva.
Certo, a rivedere le puntate oggi, ci sembra tutto molto semplice, dalla trama alla narrazione, ma, pensando all’epoca, si è trattato di una vera novità, che infatti è entrata nel cuore degli spettatori.

Chi si ricorda di come era cominciata, da dove erano arrivati i suoi superpoteri?
A causa di un incidente dopo il lancio con un paracadute, Jaime Sommers, interpretata dalla mitica Lindsay Wagner, veniva salvata dal suo fidanzato Steve, cioè l’uomo bionico.
Operata d’urgenza, era poi trasformata dai servizi segreti in un essere metà umano e metà androide. E così iniziava la sua avventura di agente segreto, non senza importanti conseguenze: a causa dell‘operazione, Jamie, vittima di una forte amnesia, non si ricordava più della sua relazione con Steve.

In questo modo brusco e turbolento aveva inizio la storia della donna bionica che, se da un lato appariva coraggiosa ed invincibile, dall’altro non nascondeva le sue difficoltà e i suoi dubbi, che riguardavano la sua doppia identità e la necessità di nascondere la sua vera natura.

Sicuramente, Jamie Sommers è stata la paladina delle super eroine, che fino a quel momento erano state completamente ignorate. Senza di lei, non ci sarebbe stata Wonder Woman e nemmeno l’attualissima Supergirl, che è ora protagonista di una nuova serie tv.

Vera MORETTI