Una startup che al contempo propone un’idea innovativa e sostenibile?
E’ quella proposta da Emanuela Saporito ed Elena Carmagnani, che hanno creato OrtiAlti, che si occupa della realizzazione di orti e giardini sui tetti di case, condomini, uffici e scuole, purché dotati di un tetto piatto.

Il progetto è piaciuto talmente tanto da essere stato appena premiato con il riconoscimento Women For Expo, nell’ambito di Expo 2015 Padiglione Italia.

Per questo motivo, abbiamo voluto conoscere da vicino questa realtà, intervistando Emanuela Saporito, una delle due fondatrici della startup.

Ecco cosa ci ha raccontato.

OrtiAlti è la dimostrazione che, anche in una grande città, si può decidere di dedicarsi alla natura e rallentare i propri ritmi di vita, spesso frenetica. Il riscontro che avete avuto, all’inizio del vostro progetto, è stato subito positivo?

Decisamente positivo. Sin dal momento in cui abbiamo cominciato a comunicare e portare in giro i contenuti innovativi del progetto, abbiamo capito quale potesse essere l’impatto di questa idea sulle diverse comunità urbane, ricevendo importanti apprezzamenti da soggetti istituzionali privati, pubblici e del terzo settore, ma anche da cittadini qualsiasi.

La vostra iniziativa, oltre che riavvicinare alla terra e al consumo consapevole, permette ad alcune generazioni, quelle più giovani, di assaporare i valori di una volta, e di vedere crescere il frutto del proprio lavoro. In che percentuale sono coinvolti i bambini?

Ciascun progetto di orto pensile è pensato coinvolgendo direttamente la comunità di utilizzatori dell’edificio (siano essi gli abitanti di un condominio, i bambini di una scuola, gli utilizzatori di una biblioteca, ecc.). Uno degli obiettivi sociali del progetto è proprio quello di facilitare e favorire l’incontro e lo scambio generazionale. Nel caso di un orto pensile condominiale, per esempio, il nostro intervento è volto a coinvolgere gli anziani del condominio nel tramandare i propri saperi della tradizione orticola ai bambini del condominio, associando così alla funzione terapeutica dell’orto quella didattica.

Ci parlate del vostro progetto? A chi è venuta l’idea di creare OrtiAlti?

Ortialti nasce da una collaborazione tra me (Emanuela) ed Elena, a seguito dal primo orto prototipo, Oursecretgarden, realizzato nel 2010 dallo studio di architettura di cui Elena è socia, STUDIO999, proprio sul tetto dell’ufficio. L’occasione è avvenuta quando nel 2013 abbiamo partecipato ad un bando europeo LIFE+, insieme al Politecnico di Torino, dove collaboro come ricercatrice, su un’applicazione del progetto in un Comune della Provincia di Torino (Nichelino): abbiamo così costruito la base scientifica del progetto, ragionando sull’impatto a scala urbana in una rete di orti pensili di comunità, che scambiano prodotti, e al tempo stesso migliorano la qualità ambientale urbana. Da quel momento abbiamo iniziato a sviluppare questo progetto per farlo diventare un’impresa sociale.

Chiunque può rivolgersi a voi per una consulenza e per creare il proprio “orto alto”?

Assolutamente sì. Ortialti si rivolge a soggetti pubblici – come amministrazioni pubbliche, scuole, università – e privati – condomini, ma anche centri commerciali, aziende, hotel e ristoranti – Insomma, a chiunque abbia un edificio con un tetto piano ed una comunità di utilizzatori/abitanti che possano essere coinvolti in vari modi, dalla progettazione, fino eventualmente alla cura e gestione dell’orto.

OrtiAlti ha vinto il premio Women For Expo. Oltre a farvi i nostri complimenti, vogliamo sapere che cosa è stato maggiormente apprezzato di questo progetto, la vostra creatività o la realizzazione stessa della vostra idea iniziale?

Il premio era rivolto all’imprenditoria femminile, con l’obiettivo di valorizzare il talento e la capacità progettuale dell’universo femminile nell’ambito di Expo Milano 2015. Di certo Ortialti risponde ai temi di Expo, coniugando valore sociale ad obiettivi ambientali, in una cornice imprenditoriale.

Vi ritroveremo ad Expo 2015?

Sì. Grazie al premio infatti avremo la possibilità di presentarci a tutti proprio nel Padiglione Italia, nella sezione dedicata al progetto WE_Women for Expo.

Sono molte le donne che, in questi ultimi anni, stanno dando vita a startup che hanno il merito di proporre idee altamente innovative. A noi di Bellaweb piace pensare che questo trend, ormai fortissimo, possa servire a raggiungere quella parità tra i sessi che oggi ancora non c’è, soprattutto in ambito lavorativo. Voi che opinione avete al riguardo?

Le donne sono il motore dell’innovazione: sanno ricostruire senza distruggere, citando il Presidente Mattarella nel suo discorso in occasione della giornata internazionale della donna. In un periodo così lungo di crisi economica, e conseguentemente anche sociale, le donne stanno trovando lo spazio per mettere in risorsa le proprie competenze e le proprie professionalità, riuscendo ad andare avanti con quella perseveranza, forza e coraggio che ci contraddistingue. Ci auguriamo che questo sia il secolo in cui si riesca davvero a raggiungere quella parità agognata, ma c’è di certo un lavoro culturale non banale ancora da fare dentro le nostre istituzioni e dentro i centri del potere.

Vera MORETTI