Noi donne abbiamo una marcia in più, non solo perché, rispetto ai nostri colleghi uomini, siamo talmente multitasking da riuscire a fare contemporaneamente, e bene, più cose in una volta, ma perché, quando desideriamo raggiungere un traguardo, ci applichiamo a tal punto da ottenere risultati eccellenti.

Un esempio? Una ricerca condotta a livello mondiale da EF Corporate Solutions ha dimostrato che le donne sono superiori agli uomini per quanto riguarda la conoscenza della lingua inglese. L’indagine è stata condotta considerando la forza lavoro di 40 paesi in 16 settori diversi e ciò che è emerso è che l’inglese è donna, decisamente e definitivamente.

Il divario, infatti, tra maschi e femmine, è sostanziale, di ben tre punti (donne: 56,40 uomini: 53,45), in qualsiasi grado di competenza e incarico ricoperto, e una predominanza in 13 settori su 16. L’inglese è donna soprattutto quando si tratta di contabilità, banche e finanza, automotive, difesa e sicurezza, istruzione, ingegneria, food&beverage, salute e farmaceutica, IT, logistica, produzione, media, sport e intrattenimento, settore minerario ed energetico e telecomunicazioni.
Gli uomini ci superano sono nei settori dell’aviazione, consulenza e servizi professionali e il settore pubblico, anche se di poco, anzi, pochissimo!

Questi risultati, che ci vedono quindi eccellere senza alcun dubbio, sono stati commentati da Cristina Sarnacchiaro, Country Manager Italy di EF Corporate Solutions: “I motivi alla base di questo divario di genere sono da ricercarsi nei percorsi d’istruzione formale che le persone intraprendono: secondo alcune ricerche, infatti, è molto più probabile che le donne vadano all’università rispetto agli uomini. Data la forte correlazione tra competenza nella lingua inglese e il successo aziendale, gli imprenditori dovrebbero decidere chi assumere dando peso anche alla conoscenza dell’inglese: l’assunzione e la promozione delle donne in un’economia globalizzata può aiutare a costruire aziende più diversificate e competitive sul mercato internazionale”.

Vera MORETTI