E alla fine i Socialisti ce l’hanno fatta, ad arrivare prima dei Contribuenti, e a vincere, dunque, la quinta edizione di Pechino Express.
Dopo una prima tappa vinta, per l’ennesima volta, da Cristina Bugatty e Diego Passoni, Alessio ed Alessandro sono stati più veloci nella scalata della piramide di Tula, e quindi incoronati da un bimbo indigeno che ha svelato loro l’esito del rush finale.

Gli appassionati dell’adventure game ieri sera sono stati soddisfatti in tutti i loro desideri: rivedere le mitiche sfide delle sette teche e dei sette mostri, ma anche ritrovare gli Antipodi, leggendari e inaspettati vincitori dell’edizione numero quattro.

Tutto è cominciato con una gita al fiume, dove le coppie rimaste, ovvero Socialisti, Contribuenti, Innamorati e Spostati, dovevano incoronare con fiori variopinti la testa di due donne che attendevano sulla terraferma, per poi arrivare nel centro di Città del Messico per una sfida all’ultimo sangue, o all’ultimo pugno, o all’ultimo calcolo.

Un ring, infatti, era stato allestito all’interno di un parco, e al suo fianco c’era una lavagna, con tanto di gessetti e cancellino, e un’intricata espressione matematica da risolvere. Le coppie, dunque, dovevano dividersi: uno dei due doveva salire a combattere contro l’agguerrito avversario e l’altro cimentarsi nei calcoli…ma la soluzione era scritta sotto la scarpa dell’avversario sul ring.

Chi ha avuto la peggio? Sicuramente Tina, che in un corpo a corpo con Isis, una vera wrestler, ha sentito il collo girarsi, e da quel momento non è più stata la stessa, tanto che giunta la sera non ha potuto cercare alloggio per l’ultima notte da viaggiatrice ma, ahimè, ha dovuto ritirarsi in albergo.
La mattina successiva è arrivato il responso: la coppia arrivata quarta dopo la prima giornata di finale sono proprio gli Spostati, che hanno dovuto lasciare il gioco con un po’ di rimpianto ma anche la consapevolezza di aver partecipato a Pechino da veri protagonisti.

Salutati Tina e Simone, le tre coppie superstiti si sono dirette al mercato, dove, come sospettava e temeva Cristina, li aspettava una delle prove più dure: quella dei sette mostri.
Una “ruota della fortuna” che conteneva, nei suoi terribili spicchi, ogni genere di insetto raccapricciante da mangiare, doveva essere girata dai concorrenti, i quali poi dovevano mangiare la “leccornia” capitata.

Entusiasti i Socialisti, che hanno assaggiato con gusto cimici, cavallette, vermi, mentre in seria difficoltà Marco Cucolo davanti ad un involtino di lucertola, con Lory Del Santo che lo ammoniva per la sua codardia, e Cristina Bugatty, atterrita dallo scorpione, ma incoraggiata da un comprensivo Diego.

Alla fine, terzi classificati dopo questa succulenta merenda, sono arrivati gli Innamorati, dispiaciuti di non essere riusciti a giocarsi la finale fino all’ultimo, ma sicuramente soddisfatti della loro prestazione, considerando che la prima puntata li aveva messi subito a rischio eliminazione.

Testa a testa tra Contribuenti e Socialisti, tra le coppie più forti dell’adventure game, i quali, prima dell’ultima folle corsa, hanno potuto commuoversi davanti al filmato delle loro prodezze tra Colombia, Guatemala e Messico, versando lacrime di malinconia, stanchezza e gioia per essere arrivati fino alla fine e aver affrontato prove dure e inaspettate.

Asciugate le lacrime, ecco l’ultimo sforzo, la corsa verso la scalinata della piramide di Tula, e, proprio lì, in cima, Costantino che li aspettava e non vedeva l’ora di annunciare i vincitori.
Nessuna sorpresa, comunque, all’annuncio finale: i Socialisti hanno vinto perché atleticamente più veloci, ma anche perché si sono dimostrati concorrenti leali e camerateschi, proprio come i Contrinbuenti, che però probabilmente alla fine hanno accusato stanchezza e calo della concentrazione, dovuta forse all’appagamento di essere riusciti ad arrivare fino in fondo.

Cala dunque il sipario anche su Pechino Express 5, che oggi ci lascia tutti un po’ “orfani” ma che ha regalato sorrisi, gioie, panorami indimenticabili e il desiderio di partire all’avventura.

Vera MORETTI