Che ci fosse qualcosa di strano nelle taglie riservate a noi donne, l’avevamo sempre sospettato, anche se il dubbio che fossimo noi ad inventarci questa “panzana” per giustificare un improvviso aumento di peso era sempre in agguato.

Ma, ora che a confermarlo è un uomo, dunque super partes, sappiamo che quello che sospettavamo era tristemente e crudelmente vero: le taglie sugli abiti che ci proviamo nei negozi sono spesso “gonfiate” e inadatte al nostro corpo.

Benjamin Cooper, un ragazzo come tanti altri, di altezza e proporzioni medie, stava aiutando la sua fidanzata durante il “cambio armadi” e, mentre lei tirava fuori camicie e pantaloni, gli è balenato un dubbio: tutte quelle XL che leggeva sulle etichette gli sembravano davvero strane, considerando che la sua ragazza non era proprio da considerarsi una taglia forte!

Per capirci meglio, è passato all’azione: ha preso qualche capo XL e se l’è provato. Risultato? A lui, che generalmente indossa S o M, gli abiti femminili della sua fidanzata stavano a pennello! Insomma, certo, la differenza potrebbe essere causata dalla mancanza di petto…ma anche con una taglia abbondante di reggiseno sarebbe impossibile passare da una S a una XL!benjamin-cooper

Il primo a stupirsi del risultato, anche se era ovvio ancor prima che indossasse gli abiti, è stato proprio Benjamin, il quale, inorridito, si è fatto fotografare ed ha postato le sue foto su Facebook. Se provava vergogna? Neanche un po’, anzi, dovrebbero essere coloro che falsificano le taglie a vergognarsi, perché colpevoli di far sentire a disagio tutte quelle ragazze che faticano ad accettare il proprio corpo, e che magari prendono decisioni drastiche e pericolose per entrare nelle taglie mini.

Ecco cosa ha scritto Benjamin sul suo profilo: “Sto aiutando la mia ragazza a pulire l’armadio e ho notato che molte dei suoi vestiti avevano la taglia XL. Non mi poteva sembrare vero e questo è il perché: i vestiti mi stavano bene. E non lo dico per scherzare o fare ironia. Mi ha dato molto fastidio. Non sono un uomo “XL” e, ancor più importante, una donna con un fisico simile al mio NON è una taglia extra large. Questo è la ragione per cui abbiamo bambine di otto anni che soffrono di disturbi alimentari. Il motivo per cui noi uomini gridiamo “stupida grassa” a ragazze appena curvilinee per la strada. E’ la spiegazione al perché gli uomini credono che il sessismo sia un mito portato avanti da bimbette liberali”.

Ovviamente, le foto sono diventate virali nel giro di poco tempo, il messaggio è stato condiviso 300mila volte e Benjamin ha così potuto far sentire la sua voce, e il suo sdegno, in tutto il mondo, fino ad essere intervistato dall’Huffington Post, dove ha rincarato la dose. La sua denuncia è chiara: le donne sono continuamente messe sotto pressione dalla società in cui vivono e per la quale lavorano e producono.

I continui paragoni che tra donne si fanno nascono proprio da questo, dalla convinzione di non essere mai abbastanza: mai abbastanza carine, mai abbastanza in forma, mai abbastanza magre, mai abbastanza intelligenti…e così via, in una spirale che inghiotte chi non ha le spalle sufficientemente larghe, o un’autostima sufficientemente alta da passare oltre pregiudizi e giudizi.

Perciò, accogliamo tutte l’invito di Benjamin, che desidera solo che le donne si riapproprino della propria dignità e della propria consapevolezza, che abbandonino quel triste vasetto di yogurt e si concedano un bel piatto di pasta. E al diavolo la prova costume, non sarà certo qualche carboidrato in più a rovinarci l’estate!

Vera MORETTI