Assistiamo ad un’esplosione di programmi televisivi sulla cucina, come mai?
Come ogni fenomeno mediatico, è da prendere con le dovute cautele. Il cuoco non è un attore né un intrattenitore, non deve essere affatto un improvvisato. Il cibo è sacro e come tale va trattato. Il messaggio che arriva ai giovani dalla TV è totalmente deviato. Riceviamo centinaia di mail di giovani che vogliono diventare cuochi o abbandonare gli studi per entrare in una brigata di cucina. E tutti mi ripetono, come un mantra, che guardando la televisione la voglia cresce. Allora, spiego loro che prima di poter pensare di andare in tv bisogna fare tanti anni di gavetta. Il mestiere del cuoco è fatto di studi, di tanta pratica e, soprattutto, bisogna iniziare dal basso e respirare l’adrenalina delle brigate in cucine di ristoranti, dove vige disciplina e regole. Anche i cuochi presenti nei canali televisivi devono fare sacrifici, solamente allora si può comunicare attraverso il video la propria cultura e preparazione.

Che cosa ne pensa dei cuochi in TV?
Non bisogna mai criticare nessuno. Ognuno di noi vive come vuole e ogni scelta va rispettata. Ci sono cuochi fantastici che riescono a comunicare bene ed altri peggio. Poi non dimentichiamo che chi comanda è la gente che guarda i programmi. Se un programma è seguito vuole dire che vale.

Lei ama molto lavorare in cucina e avere il contatto diretto con la gente. Ma se dovessero ben pagarla sarebbe disposto a lasciare il suo ristorante per la TV?
Adoro il mio lavoro e fin quando la gente apprezza quello che faccio continuerò a farlo, a discapito della fatica e dell’impegno fisico e mentale. Il ristorante è un insieme di fattori che va oltre al cibo. Bisogna creare l’atmosfera e comfort per la gente. In questi ultimi anni ho ricevuto tante proposte di questo genere, e non finirò mai di ringraziare per avermi pensato, ma alla fine ho preferito rinunciare a progetti importanti. Forse, non sono pronto. Ma mai dire mai. Per adesso posso dirle che non lascerei mai la mia cucina e brigata per la televisione, dovrei riuscire a fare tutte e due le cose.

Presterebbe il suo volto per uno spot pubblicitario di prodotti culinari?
Mi hanno proposto anche questo. Soltanto che i prodotti che avrei dovuto pubblicizzare contenevano, tra gli ingredienti, aglio e cipolla, che io non uso nei miei piatti. Non potrei mai predicare bene e razzolare male.

Perché tanti giovani vogliono fare il mestiere del cuoco?
Il cuoco nell’immaginario collettivo è divenuto un punto di riferimento e comunica benessere e positività. L’Italia è piena di tradizioni enogastronomiche e quindi che ben vengano cuochi esperti che tramandino il verbo della cucina.

 

Pinella PETRONIO

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