Che sia per moda o per comodità, che sia perché, nonostante ci si sposi sempre di meno, le location che ci interessano sembrano sempre occupate nel week end d’estate, sposarsi in inverno è una tendenza ormai da qualche anno. Non basta: al clima gelido in città, sono sempre di più le coppie che scelgono il matrimonio in montagna.
Come tutte le location, anche le location montane hanno regole che vanno, tassativamente rispettate. Innanzitutto l’orario, viste le temperature spesso rigide, è meglio preferire le ore più calde e – si spera- soleggiate per la cerimonia, quindi tarda mattinata o primo pomeriggio quando il sole alto nel cielo illuminerà la neve e la sposa creando un’atmosfera magica e fatata.
Per quanto riguarda l’abito non c’è che l’imbarazzo della scelta, i designer non lesinano sulle collezioni invernali, quindi sarà un trionfo di velluti, mikado o sete pesanti, ma anche cashmere impalpabili o nuvole d’angora.
Le pellicce o, per le più attente, eco pellicce, saranno candide, a coprire solo le spalle o a mantella e saranno indispensabili a riscaldare la sposa almeno in chiesa dove, di solito nulla sembra riuscire a riscaldare l’ambiente.
Per arrivare in chiesta o nel palazzo del Comune cosa ci può essere di più caratteristico di una slitta, magari trainata dai cani?
Il ricevimento, per quanto le giornate siano soleggiate, meglio prevenire e non prevedere nemmeno un minuto all’aperto. Se poi il clima lo consentirà, gli sposi potranno decidere di scattare qualche foto all’esterno, altrimenti se una nevicata non prevista coglierà tutti di sorpresa, meglio prevedere un backdrop all’interno per immagini originali che evitino la polmonite.
Camino acceso. Non è un’opzione. E’ una necessità. Non c’è matrimonio in montagna che possa essere considerato tale senza una foto degli sposi davanti al camino.
Amate il pesce e i crostacei? Volete un menu light e clorato? Non scegliete il matrimonio in montagna. Non c’è niente di più triste di un menù non in linea con il posto in cui si è. Quindi? Canederli e pizzoccheri sulle Dolomiti, mentre in Val d’Aosta sì a cinghiale e civet secondo tradizione. E poi? polentine, risotti, patate al forno, formaggi e salumi tipici.
Mettetevi il cuore in pace, care spose: anche la wedding cake non può essere un trionfo di ananas e ombrellini, ma non per questo sarà meno apprezzata. Prossimamente ci dedicheremo proprio alle torte di nozze “montane”.
Silvia GALLI