Abbiamo parlato delle 4 C dei diamanti, ricordate? No? Un breve ripasso potrebbe essere utile (qui)

Ma di certo non bastano le 4C per trovare l’anello perfetto…I tagli di diamante sono classificati come Eccellente, Molto Buono, Buono, Discreto e Scarso. Sebbene il taglio abbia un impatto minore sul costo rispetto alle altre C, i gioiellieri più rispettabili non scenderanno al di sotto della gamma Molto Buono.

Soprattutto, però devono essere gli occhi a decidere.

Sebbene spesso usato in modo intercambiabile, il taglio non deve essere confuso con la “forma” di un diamante. La forma si riferisce alla sagoma della pietra ed è a completa discrezione della signora che la indosserà. Le dieci forme principali di diamante sono rotonde, principessa, smeraldo, asscher, marchese, radiant, ovale, pera, cuore e cuschion.

Il colore, non tutti i diamanti sono incolori, anzi è molto raro (e prezioso) trovarne di incolori, e  il colore del diamante è quanto gli “manca” per essere considerato incolore.

Il sistema GIA classifica il colore su una scala da D, che significa completamente incolore, a Z, che significa la presenza di colore sotto forma di una tonalità giallo chiaro.

Gradi di colore specifici possono  essere più evidenti nelle diverse forme di diamante: il taglio smeraldo e rotondo nascondono bene il colore, gli altri invece richiedono un grado di purezza maggiore per regalare la luce migliore.

La chiarezza: La purezza di un diamante si riferisce alla quantità di imperfezioni naturali, note come inclusioni, presenti all’interno del diamante. Sebbene la maggior parte delle inclusioni siano microscopiche, alcuni diamanti possono avere inclusioni visibili ad occhio nudo.

Quello che consigliano i designer di gioielli è di scegliere una pietra “ eye clean” cioè che ad occhio nudo appaia perfetta. Inoltre si deve tenere  presente che, una volta che il diamante è montato, è  possibile che qualsiasi imperfezione venga nascosta dall’incastonatura.

Infine parliamo dell’ultima C: i carati., ovvero il peso del brillante. Ogni carato è diviso in 100 “punti” – il che significa che un diamante da 25 punti pesa 0,25 carati. Ecco che entra in gioco il costo.  Un diamante naturalmente grande è una rarità, il prezzo, quindi sarà esponenzialmente crescente rispetto alla caratura.

Anche con una perfetta conoscenza delle pietre, l’acquisto può essere un momento molto difficile, ma i prezzi dei diamanti sono diventati molto  trasparenti grazie al web, quindi se un prezzo sembra troppo basso, di solito c’è un motivo.

L’unico consiglio, spassionato è quello di scegliere un anello la cui pietra sia certificata GIA.

Silvia GALLI