Innanzitutto ci sono le peonie, con una gamma di colori molto ampia,  poi l’ortensia, delicata e leggera e la calla, usata da molte spose. E ancora, i tulipani, bellissimi soprattutto nelle colorazioni più vivaci, come il fucsia intenso, o screziate per un effetto ottico gradevolissimo, fiori molto delicati e adatti ai matrimoni primaverili o invernali. In estate sono difficilissimi da reperire. E in fine le rose, il fiore romantico per antonomasia, in tutte le tonalità. Anche se un bouquet  di rose dai colori tenui  – cipria e bianco – rimane uno dei must nel weeding world.

Ma parlando di fiori, sapete qual è l’elemento floreale più importante e a cui prestare maggior cura nella scelta? Ovviamente il bouquet, simbolo della sposa per eccellenza.Essendo una sorta di accessorio all’intero outfit, il bouquet deve essere realizzato con maestria da flower designers, capaci di dar vita a vere e proprie opere d’arte in miniatura, composizioni pensate e studiate nei minimi dettagli.

La forma, la dimensione e la struttura di un bouquet devono infatti essere in perfetta armonia con l’abito della sposa. Quando il wedding dress è fasciante, a sirena, o dalle linee scivolate, tipiche dell’abito a sottoveste, il bouquet può avere una struttura a “caduta”, se invece l’abito è più ampio e voluminoso, per non rendere il tutto eccessivamente pomposo è preferibile un bouquet compatto e piuttosto piccolo.

Di grande moda oggi giorno sono le composizioni floreali che sembrino casuali – ma badate bene, anche l’effetto “mazzo appena raccolto” è studiato a regola d’arte – con i gambi dei fiori legati tra loro con nastri di raso o seta.

Francesca RIGGIO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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