Gli inviti a nozze e le partecipazioni sono da inviarsi almeno un mese prima dell’evento, anche se sarebbe meglio pensarci 6, 8 settimane prima.

L’indirizzo dovrebbe essere scritto a mano; le etichette stampate ancorché meravigliosamente curate non sono adeguate; alternativa valida, anche se più costosa, consiste nel fare scrivere le etichette a un calligrafo professionista.

E per i titoli? si utilizzano o basta scrivere signore e signora?  Dorothea Jonson, esperta di galateo e direttrice della Scuola di  protocollo di Washington, a Yarmouth sostiene che se una persona utilizza in modo appropriato i titoli mentre scrive inviti e lettere dimostra di aver pensato molto ai destinatari.  Come darle torto?

Gli indirizzi vanno scritti per esteso, ad esempio viale Luigi Majno è perfetto, viale Majno un po’ meno. I numeri civici, se minori di 20 vanno scritti in lettere, altrimenti in cifra. Analogamente, sul lembo posteriore della busta verrà scritto l’indirizzo completo per una eventuale risposta scritta o per qualsiasi altra necessità.

Per i matrimoni più formali si usava inviare l’invito in doppia busta in modo che se quella esterna si fosse rovinata gli invitati avrebbero comunque avuto una busta intatta per conservare l’invito, oggi anche per rispetto agli sprechi questa moda è andata in disuso.

Inutile dire che gli inviti per i matrimoni formali non potranno essere più di tanto fantasiosi, mentre per quelli più rilassati qualche apertura in più c’è, ma per questo dobbiamo aprire un capitolo a parte, prossimamente, con tanto di fotogallery.

SIlvia GALLI

 

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