Il Tableau mariage,  come dice il nome stesso, è il quadro del matrimonio: una bacheca o un cartello rettangolare dove viene riportata la disposizione dei tavoli.

Ad ogni tavolo viene dato un nome, un tema, e il tableau diventa una vera e propria mappa che viene utilizzata per organizzare in modo fluido il banchetto di nozze, soprattutto se si tratta di un ricevimento con molti invitati e, ovviamente placeé.

Organizzare i tavoli, dopo la scelta di chi invitare, e soprattutto chi non invitare, è sicuramente la cosa più difficile da fare: si tratta di una sorta di tetris virtuale, di gioco ad incastri in cui sbagliare non è proprio possibile.

Casomai servisse, ma siamo sicuri che ci avete già pensato tutte, ricordiamo con imbarazzo la scena di Quattro Matrimoni e un Funerale in cui Hugh Grant è seduto a tavola con tutte le sue ex fidanzate. Abbiamo riso, è vero, abbiamo riso fino alle lacrime, ma quello era un film, uno dei migliori peraltro, ma quello era un film, il vostro matrimonio no, quindi prestate attenzione.

Come per tutte le tendenze, anche il tableau segue la moda, ma ancora di più le passioni degli sposi. I più tradizionali scelgono i nomi dei fiori, dei frutti, delle città che amano o dei colori. I più raffinati le opere d’arte o le sinfonie, qualche eccentrico ha azzardato i cocktail più famosi o i luoghi di villeggiatura ed alcuni le canzoni o i film che li hanno colpiti.

Oggi, fatti salvi i grandi classici le tendenze in fatto di tableau sono legate ai viaggi alle mete esotiche, am anche quelle pi vicine a casa, uno particolarmente originale, sebbene di difficile consultazione è legato alla mappa della metropolitana di Londra.

Ma la volete sapere l’ultima deliziosa tendenza? E’ green, ovviamente, ma oltre alle immancabili piante grasse, trend di stagione per qualsiasi cosa, l’abbiamo detto, sono le erbe aromatiche. Basilico, rosmarino, origano, mentuccia con i loro profumi paradisiaci sono protagonisti assoluti: insoliti, originali e tremendamente freschi.

In gallery, come sempre, le nostre scelte.

Silvia GALLI