Innanzitutto per le cerimonie civili, soprattutto se l’età dei coniugi è avanzata il tailleur, rigorosamente bianco o panna può essere una scelta vincente.

Serve a qualcosa dire che il più bello elegante e di classe è il tailleur Chanel, candido in lana bouclè per la stagione invernale e in seta o cotone operato per i mesi più caldi? Non penso, tuttavia non tutte possono permettersi di investire le cifre da capogiro che occorrono per avere uno dei tailleur di Karl Lagerfeld, ma ci sono soluzioni alternative, senza dubbio di classe ed eleganza e,come sempre, basta saper scegliere.

Per una donna esile ben venga il tailleur classico, con pencil skirt sopra al ginocchio e giacca avvitata, magari impreziosita da revers abbondanti o da un grande fiore all’occhiello.

Le signore un po’ più in carne sceglieranno invece giacche più lunghe, dalla linea  classica oppure il classico tubino anni 60 con su un soprabito, vero must della scorsa Primavera. E i pantaloni? Sono davvero banditi da ogni cerimonia? Anche gli stilisti più famosi, Alberta Ferretti per prima, ha sdoganato il pantalone palazzo per le nozze, quindi non c’è che l’imbarazzo della scelta, tra quelli più fluttuanti in chiffon od organza che scimmiottano l’abito da sposa classico, ai più costruiti in raso o ottoman di seta, ma senza dubbio con i pantaloni si perde un po’ di quella principesca femminilità che caratterizza le spose nel loro giorno più bello.

Tuttavia, piuttosto che una giornata in imbarazzo dentro ad un abito che non si sente proprio, meglio rinunciare ad un pizzico di femminilità ed essere riconoscibili agli altri e, soprattutto a se stesse.

Un no tassativo: con i pantaloni niente velo, mentre con il tailleur classico un velo può essere concesso ma solo se corto ed appoggiato ad uno zuccotto.

 

Silvia GALLI

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