Legge a parte, fare i genitori è uno dei lavori più difficili e non ci sono delle regole standard da seguire. Per aiutarci e fare un po’ di luce sui modelli di educazione abbiamo chiesto ad una esperta Silvia Longoni di fare un po’ di chiarezza.

Silvia è una educatrice e incantatrice di bambini, e assieme a Federica, mamma con un passato nella finanza e un presente nel volontariato con i bambini e Camilla, mamma e avvocato a tempo pieno ha dato vita a Kikolle Lab, uno spazio dove i bambini vengono educati a fare i bambini.

Ecco cosa ci ha raccontato:

Si dice che fare i genitori sia uno dei mestieri più difficili del mondo, cosa consiglierebbe alle coppie che hanno intenzione di avere un figlio?
Vivete con estrema naturalezza questo momento davvero speciale, cercando di affrontare “giorno per giorno” quest’avventura. Il rapporto di coppia è fondamentale, sinergia e complicità nonostante il cambiamento che si avvicina. È vero fare i genitori è il mestiere più difficile del mondo, soprattutto in questa società; io credo però che mantenere le stesse regole e lo stesso approccio educativo e una buona collaborazione sia fondamentale per l’educazione del nascituro e per una buona stabilità di coppia.

In un famoso libro “I no che aiutano a crescere” si parla della difficoltà da parte dei genitori di dire di no ai propri figli. Crede che questa scarsa autorevolezza delle mamme e dei papà di oggi stia andando a discapito dell’educazione dei bimbi?
Un bel NO fa meglio di 100 sì! È una frase che ripeto di continuo alle mamme che mi chiedono consigli. L’autorevolezza è fondamentale per la crescita dei bambini, per dare delle buone basi e valori concreti. Forse la quotidianità e il poco tempo che hanno a disposizione fa sì che si crei “un senso di colpa” tale da volerli viziare a tutti i costi. È sicuramente insicurezza, è il voler vedere i piccoli sempre felici e sorridenti sottovalutando il fatto che tutti i bambini da che nascono sono “piccole persone” e vanno trattati come tali per poter trasmettere loro un valore importantissimo per la crescita: maggiore sicurezza in se stessi e indipendenza.

A causa dei tempi lavorativi sempre più allungati molto spesso i figli si ritrovano a trascorrere poco tempo assieme ai genitori. Pensa che sia meglio puntare sulla quantità o sulla qualità?
Sulla qualità sicuramente. Conosco bimbi meravigliosi e molto educati con mamme e papà che lavorano tutto il giorno. È il gesto, la parola, l’attitudine che si ha verso i propri bambini che fa davvero la differenza. Non si può essere genitori perfetti. È difficile unire la routine quotidiana con giochi, favole e sorrisi. Piccoli gesti possono bastare: stare tutti sul divano la sera, ad esempio, prima di andare a dormire o chiacchierare a tavola tutti insieme è un gran valore aggiunto. Bisogna ricordarsi poi che anche i bambini hanno “una loro giornata” ed è bello e rassicurante per un bambino raccontarla, con i propri segreti, proprio come fanno mamma e papà.
Il tempo è certamente importante, ma se pur poco, se ben organizzato, anche mezz’ora “pura e dedicata” può diventare un’intera giornata!

Leggi la seconda parte dell’intervista

Martina ZANGHI’

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