Quinta giornata della Milano Moda Donna, SHI.RT

Apre la quinta giornata della Milano Moda Donna, nonché penultima del calendario, SHI.RT, brand profilato sulla creazione di camicie e vestiti in popeline di cotone, di Aquilano e Rimondi, al debutto in passerella. Nuovo capitolo della loro narrazione stilistica, scritto in collaborazione con piccoli artigiani del ferrarese, SHI.RT propone una moda femminile, fatta di capi che possono essere indossati da qualunque donna. Capi che raccontano la volontà del duo di designer di semplificare e asciugare certe macchinose e troppo lunghe dinamiche del sistema moda. La collezione, che si iscrive nella piena volontà dei designer di dare forza e sostanza all’economia circolare, utilizzando solo fibre naturali, propone per la primavera estate 2021 silhouette oversized, che si alternano a forme allungate e boxy.

Sfilano in passerella sahariane, camicie, plastron impreziositi da ruches, chemisier e abiti con ampie maniche a sbuffo. La palette cromatica e vibrante, fatta di colori accesi che vanno dal verde fluo al fucsia, dal viola all’arancione, senza farsi mancare il nero, il bianco e i toni della terra. La collezione – giovane e fresca, lontana dal minimalismo di Aquilano.Rimondi – propone pattern camouflage, stampe floreali, motivi geometrici e animalier. A volta usati a piccoli tocchi, altri mescolati insieme in un grande patchwork.

Valentino

Un Valentino inaspettato quello che abbiamo visto sfilare ieri pomeriggio a Milano durante la quinta giornata della Milano Moda Donna. Rimpatriato dopo tanti anni a Parigi, per fronteggiare insieme ai colleghi il particolare momento che stiamo vivendo, lo storico marchio italiano, guidato da Pierpaolo Piccioli, porta in passerella un’inattesa primavera estate. Il romanticismo non manca. Non mancano le ruches, non mancano gli abiti lunghi né i preziosi tessuti leggeri e impalpabili.

Ma i capi e gli accessori, che si sono avvicendati sulla passerella, sembrano forieri di un’estetica nuova, meno sognante, più forte e con i piedi ben piantata nella realtà che stiamo vivendo. Non a caso la proposta di Piccioli si dimentica quasi della sera, predilige il giorno. Non ci sono tacchi. Sfilando scarpe raso terra e sneakers. Ci sono miniabiti, ci sono jeans cinque tasche (quelli creati in collaborazione con Levi’s) da indossare sotto bluse, queste sì romantiche, nei blazer ampi. “Il romanticismo con cui Valentino è identificato c’è, ma più che nei tessuti e nei decori è nella fragilità che traspare da alcuni di loro; ci sono i fiori, altro simbolo della maison, ma che indossati da queste ragazze tanto forti e moderne diventano tutt’altro. E poi c’è il pizzo, qui in versione “urbana” oppure crochet, in modo da perdere qualunque connotazione da sera“, si legge in una nota di Piccioli.

Si può forse parlare di romanticismo urbano. Si può forse parlare di nuova opportunità che parte proprio da Milano, di identità in continua evoluzione. O ancora di nuova poetica della realtà. Quello che è certo è che la collezione risulta concreta, inclusiva, in movimento.

Pinella PETRONIO

(Credit ph. @maisonvalentino)