Quando viaggi in un paese straniero, specialmente in uno che non hai mai visto prima, è facile sembrare un turista spaesato.

Ci sono certe abitudini che abbiamo soltanto noi italiani e che all’estero nemmeno si sognano, analogamente con una piccola ricerca sul paese che stiamo visitando per avere un’idea delle  abitudini e routine quotidiane, potremmo facilmente immedesimarci.

Qualche esempio?

Evitare di passeggiare con un grande zaino: intanto è pericoloso, con la cerniera sulla schiena è facile che qualche malintenzionato possa aprirlo, inoltre è una dichiarazione vera e propria di turista.

Cerca di vestirti in modo appropriato: se in programma c’è una visita alla Basilica di San Pietro ad esempio, occorre essere coperti in maniera adeguata, nonostante il caldo.

Non ignorare la cultura locale: ad esempio se siamo in Giappone non dobbiamo mangiare per la strada, è considerato scortese.

Fissare ed aprire la mappa (cartacea: ma chi la usa più?) in mezzo alla strada lascia pochi dubbi.

Lasciare il telefonino acceso durante una cena ed eventualmente rispondere ad una chiamata, in Francia, ad esempio è considerato intollerabile.

Il tono di voce eccessivamente alto ci fa immediatamente riconoscere come italiani in tutto il mondo, senza esclusione.

Sì, c’è molto da vedere e da fare, cerchiamo però di non correre attraverso tour o musei solo per rimanere nei tempi previsti. Oltre a etichettarci come turisti, la cosa rischia anche di rovinarci il viaggio.

La macchina fotografica al collo è  un segno distintivo inequivocabile… ma oggi, davvero con le fotocamere degli smartphone, se non siamo dei professionisti, ci serve avere un obiettivo al posto della collana?

Il caffè: ecco il segno distintivo di un italiano all’estero. Lo sappiamo che vorremmo tutti un espresso ristretto, ma in America, ad esempio, meglio preferire un caramel macchiato da Starbucks se non si vuole passare per italiani.

No al marsupio. Davvero dobbiamo spiegare perché?

Di abitudini ce ne sono e ce ne saranno anche molte altre, a voi vengono in mente? Ditecelo nei commenti!

Silvia GALLI