Sapere le lingue è davvero un gran vantaggio, non solo per avere più chance di trovare lavoro, ma anche per essere liberi di viaggiare e comunicare anche all’estero.
Ma spesso si arriva a parlare le lingue straniere dopo sacrifici e corsi costosi, e dopo svariati anni.

Per questo, se si ha la possibilità di imparare le lingue da bambini, il vantaggio è doppio: prima di tutto si apprende giocando, e senza quasi accorgersene, e poi lo si fa molto più velocemente.

Ma non è tutto, perché i risultati di una ricerca condotta a Singapore e pubblicata sulla rivista scientifica Child Development confermano che i bambini bilingue hanno vantaggi anche dal punto di vista intellettivo, tanto da conseguire risultati scolastici molto brillanti.

Le “cavie” di questa indagine sono stati 114 bambini, cinesi, malesi ed indiani, dei quali 60 erano bilingue.
Il team ha coinvolto 114 bimbi cinesi, malesi e indiani, di cui 60 bilingue.

Ai piccoli, di sei mesi di età, sono state mostrate le immagini colorate di un orso o di un lupo. Per la metà dei bambini l’orso è stato fatto diventare un’immagine familiare e il lupo è stato mostrato come immagine nuova, mentre per l’altra metà era l’esatto opposto. Lo studio ha mostrato che i piccoli bilingue si sono annoiati a vedere le immagini familiari prima rispetto ai monolingue.

Studi precedenti hanno evidenziato che i bambini piccoli che perdono prima interesse per un’immagine familiare e preferiscono le novità, crescendo avranno prestazioni cognitive e linguistiche superiori ai coetanei e di conseguenza migliori risultati scolastici.

Leher Singh, autore dello studio, ha dichiarato in proposito: “Un bambino bilingue è sottoposto a maggiori informazioni linguistiche rispetto ai suoi coetanei. A sei mesi di età un bilingue impara a discernere tra due suoni linguistici. Ed è possibile che questo apprendimento richieda più efficienza nell’elaborare le informazioni e così i bambini sviluppano maggiori competenze cognitive. Da adulti imparare una seconda lingua può essere faticoso. E talvolta noi proiettiamo queste difficoltà nei nostri bimbi, immaginando uno stato di enorme confusione nelle loro teste quando le due lingue cercano di farsi spazio. Invece, un gran numero di studi ci mostrano che i neonati si trovano in una posizione favorevole, e unica, per affrontare le sfide del bilinguismo”.

Vera MORETTI