Essere single (se condizione scelta e voluta) ha molte gioie e vantaggi. Nessun obbligo, nessun impegno, nessuna esigenza da anteporre alla nostra, nessun patto, nessun compromesso. Essere single con una pandemia in corso è decisamente un’altra storia. Il lockdown ci chiude in casa azzerando di fatto la possibilità di conoscere persone. E anche se non fossimo chiusi in casa, il distanziamento sociale e il buon senso ci impongono di evitare contatti fisici con gente che si conosce appena. Tutto ciò viene percepito dai single e da tutte le persone più fragili e sole, come una sorta di punizione, che se in alcuni casi può essere vissuta con ironia, in altri casi, invece, genera un senso di profonda frustrazione e solitudine. Il Belgio, consapevole di questo stato di cose, ha pertanto pensato di istituire il compagno di coccole.

Compagno di coccole, knuffelcontact

In seguito al nuovo lockdown iniziato il 2 novembre, il governo belga ha pensato di creare la figura del knuffelcontact per fronteggiare l’incombenza di una rinnovata solitudine e alleviare la routine imposta dal covid. Il provvedimento non riguarda tuttavia soltanto i single. “Ogni membro di una famiglia potrà averne uno, chi vive da solo invece potrà averne diritto a due“, si legge in una nota. “Vogliamo un confinamento, non un isolamento“, ha precisato il premier Alexander De Croo, annunciando le nuove restrizioni anti-Covid.

Regole ben precise

Questo tuttavia non significa via libera, bensì seguire regole ben precise per evitare la diffusione dei contagi. Sul sito del governo belga si legge infatti: “Ogni membro della famiglia ha diritto a un compagno di coccole. Le famiglie ne possono invitare a casa uno alla volta e quando è presente non si possono ricevere altre visite. Stesso discorso per chi vive da solo: “Oltre al compagno di coccole può invitare un’altra persona, ma mai contemporaneamente“. Distanza fisica sì, ma non distanza sociale.

Compagno di coccole anche in Olanda e nel Regno Unito

L’importanza del compagno di coccole è fondamentale per il benessere psico-fisico di tutti. L’idea, in effetti, ha dei precedenti. In Olanda per esempio si era parlato di “seksbuddy”, ovvero compagno di letto. Nel Regno Unito, invece, dopo la fase delle restrizioni più severe era stata introdotta una figura simile al compagno di coccole. Si parlava in quel caso di “support bubble”, ovvero bolla di sostegno che concedeva a una persona che viveva da sola di incontrare un’altra persona non convivente.

In attesa che tutto torni al proprio posto

Sperando che la scelta del governo belga possa incentivare anche gli altri stati, così da inaugurare un trend positivo volto a ridurre il più possibile l’isolamento sociale, che alla lunga può rivelarsi molto pericoloso, rimaniamo in attesa di carezze, abbracci e calore umano. In attesa, insomma, che tutto riprenda il suo posto, restituendoci una nuova normalità.

Pinella PETRONIO

 

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